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  • Silvio Renesto
    Silvio Renesto

    Carlo Galliani, maestro nella macro "dinamica".

    Considero Ronnie Gaubert un grande per la fotografia ravvicinata classica, ma Carlo Galliani  è il migliore fra quelli che conosco per la  macrofotografia che definirei “dinamica” . Naturalista e  fotografo a trecentosessanta gradi, le sue immagini esprimono al meglio la vitalità dei soggetti, unendo documento e bellezza, da vero naturalista. Carlo, che ringrazio, ha accettato di scambiare quattro chiacchiere sulla sua fotografia.

     

    Raccontaci qualcosa di te :  

    Sono un Wildlife photographer ma preferisco dire di essere un naturalista  che fotografa. Da tanti anni mi occupo sia di natura che di fotografia . Sono autore e coautore di articoli scientifici di ornitologia e entomologia e autore di articoli su riviste di natura e fotografia.  A livello fotografico le mie foto sono state utilizzate in molti libri di ornitologia e entomologia sia a livello nazionale che internazionale e da siti web di parchi e associazioni per la protezione della natura.

    Ti è nata prima la passione per la fotografia o quella per la natura? 

    Direi che sono nate praticamente insieme perchè ho iniziato a studiare la natura partendo dai fiori di montagna e naturalmente non potevo non fotografarli. Poi quando sono passato ad altri campi di studio in natura ho sempre desiderato fotografare gli animali che studiavo e chiaramente poi mi sono messo a fotografarli tutti.

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    Picchio Nero

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    Picchio Muratore.
     

    Quando hai iniziato ad interessarti alla macrofotografia?

     Le mie prime foto sono state di macrofotografia. Ho avuto diciamo una iniziazione fotografica  un po' particolare in quanto uscivo con fotografi che si interessavano di fiori e di come fotografare tutte le parti del fiore perfettamente a fuoco, perciò a un certo punto sapevo bene come gestire benissimo la pdc in una foto di macro, ma mi trovavo in difficoltà sui semplici paesaggi, poi piano piano ho imparato anche quelli.

    Le tue foto di solito sono molto diverse da quelle diciamo più interessate alla pura estetica, ma non per questo sono meno spettacolari, al contrario. Tu cosa cerchi, oppure  cosa vuoi trasmettere con le tue immagini?

     Qualche scatto di pura estetica l'ho fatto anch'io  ma principalmente preferisco fotografare tutto ciò che c'è in natura nel miglior modo possibile chiaramente cercando anche di avere sfondi che facciano risaltare il soggetto.


     

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    Ghiandaia marina con preda.

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    Martin Pescatore con doppia preda!

    Quello che cerco di trasmettere è la bellezza della natura, la particolarità di molte situazioni che tantissima gente pensa si possano trovare solo in Africa o in Amazzonia e invece si trovano proprio sotto la loro casa. Ho sempre detto che se riesco a trasmettere l'amore per la natura e di conseguenza il rispetto per l'ambiente e gli animali a qualche persona che guarda le mie foto allora lo scopo del mio fotografare è stato raggiunto.
     

    Tra i tuoi (e i miei) soggetti preferiti  ci sono le libellule, sulle quali tu hai fatto anche ricerca e divulgazione, sei coautore di diverse pubblicazioni, oltre che membro di gruppi come Odonata.it, ci puoi descrivere in breve questo aspetto della tua attività di fotografo naturalista?

    Studio gli Odonati da ormai trent'anni e sono tra i miei soggetti preferiti anche in fotografia. I miei due lavori più importanti riguardano le libellule  e sono i due libri :  " Odonati d'Italia " - Galliani/ Scherini /Piglia, edito dalla Libreria della Natura e " Dragonflies and damselflies of Europe" - Galliani/ Scherini /Piglia, edito da Wba.

    Devo alle libellule la passione per la fotografia agli insetti in volo. Infatti a un certo punto tanti anni fa mi son trovato ad un bivio :  non riuscivo proprio a fotografare alcune specie che si posano raramente (ora conosco dove vanno a posarsi , anche se rimane comunque difficile fotografarle posate ) e l'unica alternativa rimaneva fotografarle in volo. Con le libellule ho raggiunto il massimo di soddisfazioni come fotografo naturalista perchè sono riuscito a fotografare ogni specie  in tutti i momenti della sua vita, dalla nascita ai corteggiamenti, dalle guerre tra gli individui agli accoppiamenti fino alla deposizione delle uova e così via.

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    Aeshna grandis. Nikon D750,  focale 200mm.  (Nota del Redattore: forse solo chi ci ha provato può capire appieno quanto sia difficile ottenere un ritratto -a tutta apertura-  di un soggetto così rapido!).

     

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    Calopteryx splendens. Nikon D500, focale 180mm.

    Nikon perché? Un caso o una scelta? 

    Direi più un caso . Ho iniziato in analogico con Nikon e poi ho proseguito anche in digitale sempre con Nikon. Non uso però solo Nikon. Nel mio corredo fotografico ho due obiettivi Sigma e uno è fondamentale per il mio tipo di foto in natura anche se devo dire che anche Nikon è arrivata ultimamente a fare dei 500 mm leggeri che possano essere usati in caccia fotografica vagante.

    Come ti trovi? Cosa ti manca? 

    Mi sono sempre trovato bene. Mi manca quello che penso manchi a tutti i macrofotografi, cioè una lente che permetta ingrandimenti maggiori dell’ 1:1. Canon ha fatto il Canon MP-E ma l'ho provato da amici e non mi è parso molto affidabile. Sono sempre stato convinto che sia Nikon che Canon sarebbero in grado di produrre delle lenti ottime che arrivino a buoni ingrandimenti ma la logica del mercato non permette la progettazione di queste lenti, essendo un campo rivolto solo agli specialisti ( anche se non siamo pochi). E'  Inutile a mio parere usare tubi di prolunga o inversioni di ottiche se si vogliono avere dei risultati veramente notevoli.
     

    Le tue foto di insetti in volo mi hanno sempre lasciato senza parole, puoi rivelarci qualcosa su come si fa? 

    Questa è una domanda che mi viene rivolta spesso però per rispondere adeguatamente penso mi ci voglia un libro. La tecnica fotografica è molto semplice :  ci vogliono tempi velocissimi, più veloce è meglio è.  Ma sono altri i fattori importanti. L'allenamento è importantissimo cioè provare e riprovare fin quando diventa tutto meccanico. Mi rendo conto anch'io che riesco adesso a fare foto che prima proprio non mi venivano. Una buona velocità ad inquadrare e mettere a fuoco è fondamentale.

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    Cantharis rustica. Nikon D500, focale 180mm.

    Chiaramente il fuoco nel 90% delle volte è manuale. Ma la cosa più importante è l'osservazione del comportamento degli insetti quando si esce sul campo e memorizzare le situazioni per vedere se sono solo casuali oppure se è un comportamento tipico della specie. Difficile spiegare in due parole ma ci sono sempre dei momenti nei quali ogni specie diventa più facilmente fotografabile in volo e quei momenti dipendono sempre da quello che l'insetto sta facendo. Perciò se si vede che un insetto inizia a comportarsi in un certo modo, che dalle precedenti osservazioni si è capito che proseguirà con un volo decisamente più lento del solito, bisogna subito prepararsi al meglio possibile per fotografarlo.

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    Eristalinus taeniops. Nikon D500, focale 180mm.

     

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    Apis mellifera. Nikon D600, focale 200mm.

    In molti casi in questi momenti alcuni insetti sono così facilmente fotografabili in volo che si può usare l'autofocus (il 10% rimanente). Il grande problema è che ogni insetto ha il suo comportamento specie per specie (raramente alcune specie appartenenti allo stesso genere presentano comportamenti analoghi, ma sono poche). Non esiste una legge generale per tutti gli insetti ma anche solo per gli insetti di uno stesso ordine perciò bisogna sempre osservare ogni volta e memorizzare se si vedono situazioni particolari da usare in futuro.

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    Coccinella septempunctata. Nikon D600, focale 200mm.


    Qual è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato?

     Sicuramente la galleria sul mio sito dedicata agli insetti in volo e la galleria dedicata alla Fauna Europea in generale (anche se questo è un progetto veramente troppo ambizioso e impossibile da seguire costantemente ma cerco di aggiornarlo sempre piano piano) A chi interessa è una galleria divisa seguita gli schemi sistematici internazionali e contiene dai piccoli insetti ai grandi mammiferi.

    Galleries by carlogalliani

    Best of insects in flight by carlogalliani

    Fauna Europaea - 39 galleries by carlogalliani

     

    E in futuro? 

    Sicuramente continuerò a cooperare con un paio di organizzazioni con le quali negli ultimi anni ho collaborato per testare i capanni da aprire poi al pubblico. In questi capanni ho potuto osservare scene di vita animale che mai avrei pensato di poter vedere figuriamoci di fotografare in caccia vagante.

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    Sciacallo.

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    Garzetta.

    Il sogno più grande sarebbe riuscire a fare un libro sul volo degli insetti, un’impresa molto difficile se non impossibile, perchè bisognerebbe prima trovare qualcuno che abbia studiato scientificamente il volo degli insetti per il testo e abbinarci le mie foto corredate di spiegazioni tecniche fotografiche e naturalistiche e poi, dulcis in fundo, trovare un pazzo editore che lo pubblichi 😊

    Silvio Renesto per Nikonland.

    Nota: Tutte le foto sono (c) di Carlo Galliani.

    Modificato da Silvio Renesto

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    Commenti Raccomandati

    • Nikonlander

    Avendo praticato macro fotografia non potevo non conoscere questo assoluto maestro! Ho ammirato le sue foto nel corso degli anni e assistito al miglioramento nei suoi scatti, fa sempre foto impressionanti ma a volte esagera e lascia senza parole anche quelli che conoscono i suoi lavori. Grazie Silvio per l'intervista. 

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    • Nikonlander Veterano

    Innanzi tutto un grazie al Nostro Silvio che..  ne ha beccato un altro..  è vero sono tanti che fanno un  " certo " genere di macrofotografia, bellissima, di sicuro effetto grafico ma..  estremamente difficile da fare.. coma ha detto anche quest'autore, occorre studio ed ancora studio e capacita non comuni; una su tutte poter utilizzare sorgenti di illuminazione con tempi, non dico rapidissimi.. ma ben oltre.  frase ormai sorpassata dalle tecniche vigenti..

    A suo tempo, avevo più di una volta nominato e fatto vedere cose molto simili, prodotte forse dal primo che io conosca,  sto parlando di Stephen Dalton, ha iniziato il dalton negl'anni settanta del secolo scorso..    vabbè è un'altra cosa; ritornando sul nostro.. i miei migliori complimenti per i risultati raggiunti.. in special modo per gli scatti non necessariamente di insetti in volo, ma sempre e comunque con tratti distinti particolari.

    Ho osservato per quanto possibile l'opera di Galliani, e devo riconoscere che dovrebbe avere dei punti in più da quanto ho affermato qualche rigo fa, mi spiego..

    Dalton, quando ha iniziato nei primi anni 70 del secolo scorso, aveva a disposizione eccellenti ottiche, Leitz ma poteva contare sulla pellicola e... basta, ora.. il Trucco se trucco lo vogliamo chiamare, consiste nella velocità di attuazione, oltre chiaramente all'allenamento in oggetto, ora è anche possibile con la tecnica digitale poter coniugare velocità di scatto elevatissime e delle sensibilità impensabili negl'anni 70; tanto che Dalton per ottenere i suoi risultati si affidava a lampeggiatori elettronici di alta potenza e con tempi d'intervento ridottissimi, tali da fermare/congelare il movimento..   beh, in questo caso specifico si è andati verso il super meglio...

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    • Nikonlander Veterano

    Devo fare ammenda..  ero fermo alle tecniche di Dalton, che erano a pellicola.. ora in epoca digitale le carte sono diverse, quindi non solo ho corretto il pezzo precedente, ma ho tolto il mi piace ed ho aggiunto una coppa..

    Ma..  adesso come adesso, con l'allenamento è molto più facile raggiungere obbiettivi simili, che mezzo secolo fa..  questo diciamocelo..

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    • Nikonlander Veterano

    Pazzesco. Insomma, già la macro è complicata e richiede una grande preparazione, ma farla diventare dinamica è assolutamente pazzesco. Veramente bravo, immagini strepitose con una qualità che non ti aspetti, veramente.

    Grazie Silvio, bella intervista a un bravissimo fotografo che non conoscevo.:)
     

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    • Amministratori

    Bravo Silvio ad aver aggiunto un nikonista di questo rilievo in un campo dove i fotografi utilizzano tutto ciò che gli capita.

    Vorrei anche capire se il 180 che dichiara sulla libellula in volo con lo sfobdo blu e i riflessi di luce circolari del diaframma sia il 70-180 o addirittura il semplice 180/2,8 con tubi.

    In quanto a questa affermazione:

    un’impresa molto difficile se non impossibile, perchè bisognerebbe prima trovare qualcuno  abbia studiato scientificamente il volo degli insetti per il testo e abbinarci le mie foto

    perché non ti proponi tu per un libro a due mani?

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    • Nikonlander Veterano
    8 minuti fa, Max Aquila dice:

    Bravo Silvio ad aver aggiunto un nikonista di questo rilievo in un campo dove i fotografi utilizzano tutto ciò che gli capita.

    Vorrei anche capire se il 180 che dichiara sulla libellula in volo con lo sfobdo blu e i riflessi di luce circolari del diaframma sia il 70-180 o addirittura il semplice 180/2,8 con tubi.

    In quanto a questa affermazione:

    un’impresa molto difficile se non impossibile, perchè bisognerebbe prima trovare qualcuno  abbia studiato scientificamente il volo degli insetti per il testo e abbinarci le mie foto

    perché non ti proponi tu per un libro a due mani?

    L'idea di Max, mi sembrerebbe assai saggia, dai Silvio.. e buttati..

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    • Nikonlander Veterano
    1 ora fa, Max Aquila dice:

    Vorrei anche capire se il 180 che dichiara sulla libellula in volo con lo sfobdo blu e i riflessi di luce circolari del diaframma sia il 70-180 o addirittura il semplice 180/2,8 con tubi.

    In quanto a questa affermazione:

    un’impresa molto difficile se non impossibile, perchè bisognerebbe prima trovare qualcuno  abbia studiato scientificamente il volo degli insetti per il testo e abbinarci le mie foto

    perché non ti proponi tu per un libro a due mani?

    Potrebbe essere anche un 180 Sigma? 

    Per il libro,  sono grato della fiducia, e mi piacerebbe assai,  ma ci sono due ostacoli:

    1) Devo già scrivere e pubblicare i miei lavori professionali, insegnare e tutto il resto, e non mi resta troppo tempo.

    2) Offeleè fa' el to'  mesteè (=Fai quello che sai fare): Sono uno specialista di Vertebrati , (= posso parlarne /scriverne a livello professionale e divulgativo)  conosco il volo, il nuoto, la corsa, il salto, lo scavo ecc. dei Vertebrati (tengo lezioni su come volano gli Uccelli, i Pipistrelli, gli  scoiattoli "volanti", i rettili volanti e pure le rane paracadutiste...) . Gli insetti sono un mondo a parte, certo ne so abbastanza per fare due chiacchiere , ma per fare una cosa seria dovrei approfondire prima io, su fonti autorevoli,  e qui ahimè si torna al punto 1.

     

     

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    • Nikonlander Veterano

    Si anche io penso parli del 180mm Sigma...

    Io lo conoscevo da un pò e conoscevo le sue bellissime foto ma la tua intervista è stata lo stesso molto interessante

    Grazie...

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    Grazie a tutti per i bei commenti. Il 180 in questione è il Sigma 180 apo che ho preso quest'anno proprio per questo tipo di foto, cioè gli scatti in volo agli insetti. Tanti anni fa ho usato per almeno 10 anni il glorioso 70/180 macro nikon che purtroppo poi ho perso stupidamente (lasciamo stare 😢 ) dopo poi che due anni prima mi era caduto in una palude in Romania, ma poi recuperato e fatto pulire era tornato quasi nuovo.  A mio parere per macro pura il 200 macro nikon è leggermente superiore come qualità ma ha un autofocus veramente ridicolo in confronto ad esempio al 105 nikon o al 180 sigma appunto. Voi direte ma a cosa ti serve l'autofocus se poi usi il manualfocus. In alcune occasioni con certi insetti si può usare l'autofocus dopo chiaramente una prima messa a fuoco manuale. Certo ci vuole una lente che ti permetta di usare il fuoco manuale anche se impostata ad autofocus e questo il 200 non te lo permette , devi muovere uno switch. Inoltre spesso capita che sul campo si ha il sudore che entra negli occhi e non riesci a vedere benissimo e allora un ultima piccola rifinizione in AF non guasta di sicuro. 

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    Ciao Silvio

    sarebbe una bella idea . Non è che ci vorrebbe uno studio altamente scientifico anche perchè alla maggior parte della gente fregherebbe poco. Pensaci. Poi rimarrebbe di trovare un editore pazzo ma con un testo serio e foto serie magari qualcuno con il quale tentare una certa idea l'avrei 😋

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    • Amministratori
    27 minuti fa, Carlo Galliani dice:

    Ciao Silvio

    sarebbe una bella idea . Non è che ci vorrebbe uno studio altamente scientifico anche perchè alla maggior parte della gente fregherebbe poco. Pensaci. Poi rimarrebbe di trovare un editore pazzo ma con un testo serio e foto serie magari qualcuno con il quale tentare una certa idea l'avrei 😋

    Urka !!!

    Benvenuto su Nikonland e i complimenti della Redazione per il meraviglioso e paziente lavoro fotografico (e scientifico)

    :fotografo::bravo:

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    • Nikonlander Veterano
    13 ore fa, Carlo Galliani dice:

    Ciao Silvio

    Pensaci. Poi rimarrebbe di trovare un editore pazzo ma con un testo serio e foto serie magari qualcuno con il quale tentare una certa idea l'avrei 😋

    Ci penso. Seriamente. :) 

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