La Nikon F3 in questo editoriale vuole simboleggiare l'eredità che il marchio Nikon si porta dietro. Quella reflex non è stata il picco più alto della sua capacità industriale ma, lanciata ancora prima della nascita della Nikon Corporation che conosciamo oggi, è per la nostra generazione la reflex professionale affidabile e longeva per antonomasia.
Nikon ha festeggiato due anni fa i suoi primi 100 anni di storia. Nella sua rinascita come industria fotografica (e tecnologica) da più di 70 anni significa fotografia. Un marchio iconico, celebrato anche nel cinema e in musica ed entrato nel costume di tutti i giorni.
I got a Nikon camera
I love to take a photograph
(Paul Simon)
Yul Brynner in vacanza in Spagna con la figlia, nel 1970, al suo collo la sua nuova Nikon F2
Ovviamente nella sua lunga storia non ha sempre vissuto negli allori, le situazioni congiunturali e i cicli di mercato ne hanno ovviamente influenzato la vita di tutti i giorni, come è successo nelle nostre vite.
Ma Nikon per chi ne è fedele cliente da decenni, ha sempre rappresentato una certezza concreta, di affidabilità, di prestazioni. Anche quando ha subito la concorrenza e le innovazioni proposte dagli altri marchi.
Da queste pagine, soprattutto da quelle di Nikonland 1.0, non abbiamo mai fatto mancare le nostre critiche, quando Nikon ci ha mostrato prodotti marginalmente differenti (le sequenze di D7000, D5000 o D3000, dei tanti 18-55mm tutti uguali tra loro, per non parlare delle innumerevoli Coolpix più o meno tutte uguali, più o meno tutte ... tutto tranne che delle vere Nikon).
Certo abbiamo portato pazienza perchè nel recente passato Nikon ha dovuto passare attraverso un maremoto, una inondazione devastante e solo due anni fa, una profonda ristrutturazione aziendale con un piano di pre-pensionamenti difficile da realizzare per quella mentalità.
Siamo stati indulgenti pensando alla minaccia degli smartphone e al calo di fatturato di tutta l'industria fotografica ad essa conseguente.
Ma non abbiamo potuto esimerci dal puntare il dito sulla mancanza di coraggio, di cura e di attenzione verso le esigenze dei clienti, della scelta di non aggiornare in larga parte il parco ottiche anche per pezzi importanti, a fronte del lancio continuo di nuovi modelli di fotocamere.
Fino al fiasco del lancio in grande stile delle Nikon DL e la loro successiva eutanasia prolungata ... a stento. Per non dimenticare del tradimento delle Nikon 1, prime assolute in molti campi (un esempio su tutti : l'autofocus a rilevazione di fase) e poi lasciate morire nonostante migliaia di appassionati nikonisti vi avessero investito migliaia di euro.
E con le lacrime agli occhi, vedendo contabili improvvisati manager che reggevano forzatamente tra mani malferme gioielli e capolavori come la D4 e la D5, degne eredi di quella F3 che da ragazzi non ci potevamo permettere. Fino ai 100 anni e alla presentazione della D850 il cui squillo di tromba, forse tardivo, forse anticipatore, accompagnato solo limitatamente da ottiche alla sua altezza, ha mostrato che il vento stava cambiando.
Quel giorno noi abbiamo intravisto il segnale che potevamo smettere di distrarci con i prodotti di altri marchi cui l'immobilismo rigido di Nikon in un certo modo ci aveva costretti, che la ricreazione era finita.
***
Siamo stati critici e ne andiamo fieri, perchè da nikonisti di vecchia data non ne facciamo una questione di tifoseria ma di rispetto reciproco.
Sentiamo oggi il dovere di dare merito ed onore a Nikon, di una inversione di atteggiamento e di inclinazione verso il cliente, totale.
Il lancio delle Nikon Z - che non rappresentano il non-plus-ultra del mercato ma che, per una prima generazione, contengono già tutto ciò che ci può essere in una mirrorless per stare sul mercato oggi - coincide con una Nikon vivace, dinamica, attenta, rapida.
Aggiornamento del firmware con incremento di prestazioni e di caratteristiche, campagne di rottamazione, di scontistica, di cash-back. Novità, presenza alle fiere.
Roadmap.
Parole che erano diventate desuete, di routine o prive di significato effettivo nell'ultima Nikon, sono adesso modi di fare e non slogan di marketing.
I nuovi obiettivi Nikkor Z - alla cui base c'è la scelta di un nuovo attacco e di un nuovo tiraggio, la vera ragione d'essere della nuove fotocamere - che si dimostrano nei fatti, di una intera categoria superiore rispetto ai pariclasse precedenti per reflex.
Una cura nel dettaglio, anche sul piano del colloquio con i software di sviluppo.
L'apertura, finalmente, a quelli che sono lo standard de-facto del mercato, anche quando non hanno il marchio Nikon.
La decisione di essere lungimiranti, sia nelle scelte progettuali che nella definizione delle qualità specifiche (come l'adozione, da apri-pista, di schede di memoria di nuova generazione, di prestazioni e affidabilità indubbiamente superiori alle altre. Quando - ve lo ricordate ? - sulla Nikon 1 V3 c'era stata la caduta verso l'abisso con le micro-SD ...).
Una nuova Nikon che siamo sicuri saprà stupirci con proposte continue, nella ricerca dell'eccellenza come è sempre stato.
Meritandosi, adesso si, senza troppa benevolenza, la pazienza che ci vuole nell'attendere che dal forno esca il pane più buono ... come siamo sicuri saranno le prossime Nikon Z.
Perchè lo sconto è certamente beneaccetto, le offerte pure, ma a nulla valgono senza validi prodotti che puntano all'eccellenza, eredità di Nikon.
***
Bella forza, direte (ed avete ben ragione a dirlo) é il mercato, è la congiuntura che lo impone. Chi vive di rendita può decidere di fare come crede, quando la tua prosperità è minacciata dalla concorrenza esterna (gli smartphone ma anche i concorrenti partiti prima nella progettazione di mirrorless, giunte alle terza o quarta generazione) allora o cambi o muori.
E' vero ma seppure ci sono sempre margini di miglioramenti, non ci saremmo mai nemmeno nel migliore dei mondi possibili immaginati un tale cambio di passo.
E per questo motivo ci sentiamo di rimarcarlo, rendendo onore a quello che si conferma il nostro fornitore primo di materiale fotografico (di questo parliamo mica della fede nella vita che verrà, era ovvio, no ?).
Bella forza, direte ancora voi (ed a ragione), il nuovo corso di Nikon e le difficoltà di stare sul mercato, stanno influenzando anche i distributori locali, certamente anche Nital.
E' vero. Ma anche qui c'è modo e modo di fare. E quello che stiamo vedendo da parte di Nital sia nella comunicazione, sia nella gestione dei contatti con la clientela, anche verso il singolo ordine di importo modesto, non siamo abituati a vederlo a nessun livello, anche in un mondo che parla di customer care e customer satisfaction e poi si comporta secondo la convenienza del proprio conto economico. Retention e fidelizzazione, restano parole vuote e slogan di marketing finchè le persone non le riempiono di significato.
Le persone sono le stesse di 10-15 anni fa, ma il modo di essere è diverso. Ed è genuinamente diverso.
L'abbiamo testimoniato su queste pagine (su Nikonland 1.0) che l'unico contatto prima del 2016 con Nital per Nikonland, era stato l'avviso di non utilizzare il logo Nikon di cui non eravamo autorizzati a disporre, nemmeno a fini divulgativi (non sfuggirà a nessuno quanto questo sito sia totalmente avulso da ogni considerazione mercantile e che l'esporre il marchio Nikon va a tutto vantaggio di Nikon e non nostro).
Ma dopo un'occasione fortuita officiata da un comune contatto ad un Nikon Day per la presentazione di D5 e D500 si sono aperte le relazioni.
E oggi possiamo ben dire che Nikon Italia esiste, ha un volto, una voce e soprattutto parla con noi, ponendosi come interlocutore qualificato - ovviamente ! - per quanto riguarda i nostri interrogativi tecnici ma anche per la disponibilità a consentirci la visione di quanto di nuovo viene presentato da Nikon, quando prima eravamo costretti a procurarcelo (di tasca nostra ...).
Siamo certi così di poter offrire apertamente il nostro punto di vista di fotografi nikonisti direttamente al nostro produttore, con un dialogo franco e costruttivo.
Che resta naturalmente svincolato da obiettivi di natura commerciale (visto che noi non vendiamo niente e che continuiamo a comperare con i nostri soldi quanto ci serve per fotografare) ma che così è potenziato nelle sue possibilità.
Ma soprattutto, la cosa più importante, perchè Nikonland non lo è altrettanto, stiamo assistendo ad un sforzo quotidiano di attenzione ai clienti, a tutti i livelli, da parte di Nital, tale per cui, sinceramente, oggi l'acquisto di materiale Nikon di importazione parallela o con garanzia non ufficiale italiana, non vale più la pena per un piccolo risparmio economico, difficile da mettere all'incasso sul medio periodo rispetto al vantaggio di colloquiare direttamente con il distributore ufficiale nazionale.
***
Quindi onore al merito, sia a Nikon che a Nital, condividendone adesso (!) sia le ragioni che gli obiettivi, pronti a fare la nostra parte nel nostro piccolo e fintanto che ci sarà possibile (Nikonland non è una azienda ma un piccolo organismo che vive delle vite dei suoi partecipanti e quindi soggetto a tutte le cose della vita degli esseri umani).
Ci auguriamo di poterlo testimoniare a lungo, godendo dei prodotti Nikon e del rispetto che ogni cliente Nikon merita da Nikon e dai suoi esponenti, pronti a ricambiare con il nostro affetto e ovviamente con i nostri €€€€€€€ a fronte di prodotti validi offerti a prezzi onesti.
magari non osiamo sperare di farlo a lungo come Dave Douglas Duncan (che a 102 anni ancora si faceva ritrarre con la sua F in mano) ma quello che ci auguriamo è di vivere da nikonisti il più a lungo possibile ... !
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