Questa foto la conoscete tutti e ritrae sorridenti i due giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, davvero poche settimane prima della loro tragica sorte.
E' entrata nell'immaginario collettivo in questi ultimi 28 anni dal 1992, da far esitare nel ricordare il nome del fotografo che l'ha scattata, un pò come il celebre ritratto del Che Guevara in un'altra epoca fotografica di quella dei nostri due giudici, che hanno pagato con la vita il prezzo della loro dedizione al lavoro.
La stessa che contraddistingue il reporter palermitano Tony Gentile
colui appunto, che l'ha scattata.
http://www.tonygentile.it/blog/
Siamo coetanei e ci conosciamo da ben più di quei 28 anni: lo ammiro e lo stimo per il suo lavoro e la sua professionalità, che lo ha portato a diventare un fotografo della Reuters, una delle principali agenzie fotografiche, fin dal 2003.
Ebbene Tony, proprio in questi giorni, si è reso protagonista di un flashmob, "Photography lives matter"
per protestare contro la diversa considerazione del diritto d'autore tra le fotografie considerate di rilevanza artistica e quelle come le sue, da reporter, per le quali la tutela del diritto d'autore è affievolita, come risultato da una recente sentenza nella quale la Corte si è pronunciata a suo sfavore (convenuta la RAI che aveva utilizzato la famosa foto senza chiederne preventiva autorizzazione e tantomeno liquidandogli un compenso) adducendo come motivazione la "non autorialità dello scatto", negandogli risarcimento!
Di fatto...sono appunto trascorsi ben più di vent'anni dall'esecuzione di quella fotografia e questo è il termine affievolito (rispetto a quello ben più lungo che tutela le altre opere dell'ingegno umano) per il quale viene tutelata una fotografia, prima di diventare...patrimonio comune per chiunque voglia sfruttarla, anche economicamente.
Tony ha quindi lanciato l'hastag #IoLavoroConLaFotografia dando appuntamento agli operatori di settore (avessi saputo sarei corso...) sotto al murales dipinto alla Cala a Palermo,
proprio con le immagini dei due giudici, dove con un gesto simbolico davvero estremo, ha cancellato simbolicamente con la vernice bianca, la riproduzione della sua foto.
Ritengo questa sua presa di posizione un valido precedente perchè si discuta finalmente della Fotografia in maniera univoca, sgombrando il campo dalle differenze tra Arte e Reportage che ancora affliggono il senso comune di questo mezzo di comunicazione di massa il quale, comunque lo si consideri, non può che essere trattato e protetto come ogni altra forma di espressione intellettuale, contro lo sfruttamento illegittimo e commerciale, che molto più che in altri contesti, si presta oggi a troppo facili appropriazioni indebite.
Sono con Tony, nella sua giusta battaglia !
Max Aquila per Nikonland 2020
(la foto di copertina appartiene a Roberto Gentile)
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