Con Max abbiamo avuto una piccola discussione l'altro ieri.
Io dicevo che il 16 ottobre è l'anniversario dell'apertura del primo Nikonland.eu, lui era convinto che la data fosse già passata, il 6.
Poi mi ha richiamato dicendo che si era sbagliato.
Passerò per saccente ma sono convinto che fintanto che la mia memoria avrà questa concretezza, avrò ancora qualche cosa da dire su questa terra.
Dopo non saranno più affari miei.
Ma a parte questo quadretto di costume e di amicizia tra due persone che si sono conosciute online grazie al caso e a Nikon, pur abitando a 1600 km di distanza e, in tutta sincerità, che non hanno molto altro in comune tra loro (io sono toro ascendente capricorno, come dire praticamente la roccia piantata fino al centro della terra, lui è dei pesci ed è mobile come l'acqua in cui vivono quelle creature), è l'occasione oramai, pur mancando ancora 8 giorni per celebrare una data simbolica nella storia della società.
Quest'anno sono 18 anni, ovvero l'età in cui le persone sono considerate maggiorenni ed escono dalla patria potestà, possono votare ed impegnare autonomamente la propria firma.
L'emancipazione di Nikonland corrisponde ad un momento in cui la fotografia è cambiata profondamente, forse per sempre, rispetto a quella che abbiamo conosciuto noi uomini e donne maturi, nati ancora prima del boom della fotografia a pellicola prima e digitale poi.
Dai 120 milioni di esemplari di fotocamere vendute ogni anno, oggi siamo - forse al 5% di quel livello e l'industria fotografica si sostiene ad offerte speciali e sconti, dopo aver parossisticamente aumentato i prezzi.
Prima o poi i cinesi usciranno con una fotocamera reinventata che faccia da tramite ai fotografi a cui il cellulare non basta più.
I giapponesi non lo vogliono capire che i loro concetti sono superati ed antiquati e che la loro clientela non si rinnoverà mai se non cambiano.
Ma non è un problema nostro.
Fotografare è fotografare, prescinde dal mezzo. Si può fare impregnando di materiale sensibile un foglio di carta da acquerello ed esporlo alla luce con un buco in una scatola di cartone.
Si può proiettare qualche cosa su un muro e fissarlo in qualche modo.
Fotografare è fissare l'attimo, qualunque cosa si usi per farlo.
Purché ci sia l'atto del creare da parte di una mente (e di una mano) consapevoli.
Cosa faranno i giapponesi ci interessa relativamente. Stiamo vivendo in un'era in cui il materiale fotografico esistente è - tutto - talmente buono e longevo, che ci basterà a fotografare per tutta la vita.
Se vorremo.
A noi piace Nikon e le nostre Nikon già oggi bastano e avanzano. Più avanti vedremo.
Ma torniamo a Nikonland.
Anche noi abbiamo avuto il nostro boom tanti anni fa.
Una volta avevamo una squadra di redattori che a cena riempiva una tavolata.
Adesso facciamo fatica a far sedere a tavola gli iscritti attivi che si vogliono muovere di casa.
Nel mese di settembre si sono collegati solo meno di 80 iscritti. Ne residuano 340 circa, abbiamo cancellato quelli che da tempo non si connettono più.
E siamo certi che nel 2025 potremo ridurre ulteriormente questo numero.
Perché a noi non interessa vantare un numero di iscritti sterile.
Non ci pagano in proporzione agli iscritti. Anzi, non ci pagano proprio.
C'é poi un altro fenomeno in corso che per qualcuno sarebbe un vanto, a noi fa orrore.
Abbiamo creato un gruppo di Facebook per gioco, dopo un breve blocco del sito per manutenzione.
E questo sta crescendo ad un ritmo inatteso.
E' un dato di fatto che i social hanno sostituito per il 90% i siti specialistici come il nostro, così come il cellulare ha sostituito per oltre il 90% le fotocamere e gli obiettivi, così come internet ha sostituito per il 99,5% le riviste e la carta stampata.
Non cambia la sostanza delle cose. Tra avere un mucchio di riviste ammuffite in cantina e non andare mai a cercarle ed avere un sito perfettamente strutturato e consultabile in ogni momento, anche a distanza di anni, noi preferiremo sempre quest'ultimo.
Dovessimo rimanere solo Max ed io a farlo.
Ecco, in questi 18 anni di vita di Nikonland l'unica cosa che non é mai venuta meno, finora, é la voglia, di Max e mia, di continuare ad aprire il sito ogni mattina e dopo aver guardato se sia comparso qualche intervento interessante, metterci a scrivere qualche cosa noi, secondo l'estro del momento.
Come sto facendo io in questo momento.
No, non mi sento come il vecchione dell'immagine che ho scelto per illustrare questo articolo. Certo non sto scrivendo le tavole della legge. Ma quella solitudine nonostante fuori le nubi stiano assumendo colorazioni nucleari mi sembra che sia appropriata.
Piove e fa freddo fuori. In questo periodo dell'anno io anelo al letargo invernale.
Nonostante ciò sto scrivendo. E quello che sto scrivendo lo scrivo per chi mi legge, chiunque sia, amico o sconosciuto. Oggi o tra anni. Fintanto che la tecnologia ci consentirà di mantenere leggibili ed aperte queste pagine. Cosa che non possiamo mai dare per scontata.
Questa passione - perché non vedo altro termine per descrivere la linfa vitale di Nikonland - è l'unico propellente che ha consentito al sito di raggiungere questo traguardo inaspettato quando lo abbiamo aperto.
Fino a quando durerà non posso dirlo. Io per ora ci sono, mi piace dedicarmi a queste cose. Mi piace fotografare, mi piace raccontarlo agli altri. Mi piace anticipare i tempi e le tendenze. Mi piace essere qui. Mi piace mostrare quanto io sia caparbio e roccioso.
Mi piace dimostrare amore per Nikon anche se spesso non è corrisposto.
Spero piaccia anche a voi, specie a quelli che non ho mai conosciuto e che non conoscerò mai anche se mi stanno leggendo.
Intanto, anche se in anticipo di qualche giorno, auguri Nikonland. Sono 18 anni ma tutto sommato sembri ancora una bambina.
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