Papà ma li c'è scritto come sarà la Nikon Z9 II ?
No, piccola, non ho trovato niente al riguardo.
Non ci vuole Atticus Finch per sapere che in giro devono già esserci prototipi di ogni tipo di Nikon di III generazione.
Quasi sicuramente il team di sviluppo della sostituta della Z9 è al lavoro già da inizio 2022 se non prima.
E ci sono brevetti depositati di tecnologie che probabilmente troveranno posto sulle generazioni successive ... se mai ci saranno.
Ma non ci sono notizie né annunci al riguardo. Nikon è al CES di Las Vegas in questo momento, a parlare di video e di sensori automotive.
E allora perché parliamo già da un pò della Z9 II ?
Perché Nikon ci ha abituati a cicli industriali di rinnovo delle sue ammiraglie che corrispondono grosso modo ad un quadriennio, salvo qualche eccezione.
In alcuni casi sono uscite versioni S con aggiornamenti marginali a metà del quadriennio, ma, giusto per citare le ultime, la D4 è uscita nel 2012, la D5 nel 2016, la D6, nel 2020.
Quindi se la Z9 è uscita a fine 2021, potremmo pensare che Nikon sia pronta con un nuovo modello per la fine del 2025. E siamo già nel 2025 anche se ci sembra ieri che le prime Z9 erano introvabili e c'era la lista d'attesa per averne una.
Ciò spiega (in parte) perché su Youtube e su molti siti "scandalistici" si trovino le più improbabili specifiche del nuovo modello.
Ci abbiamo scherzato sopra anche noi chiedendo a Copilot come potrebbe essere.
Ne è uscito un identikit improbabile ma in un certo qual modo, convincente.
Il fatto è che mentre le reflex si consumavano per normale usura meccanica, le Nikon Z e, specialmente Z9 e Z8 - in larga parte anche Z6 III - non avendo parti meccaniche soggette a guasto e sostituzione, possono durare indefinitamente.
Ci sono la fuori Z9 con 4-5 milioni di click elettronici che potranno continuare a fare il loro dovere ancora per anni.
Perché le loro prestazioni sono più che adeguate a quello che ci fanno quasi tutti i fotografi. Con la piccolissima eccezione del solito ridotto numero di super-incontentabili (o invidiosi dell'erba del vicino che c'è là, oltre la siepe).
Il passato
La Nikon D1, uscita nel 1999, ha generato per filiazione circa 18 mesi dopo, due modelli differenziati per sigla X e H (massima qualità, massima velocità, rispettivamente) con miglioramenti epocali per entrambi i modelli.
La D2 nel 2003 - 4 anni dopo D1x e D1h - ha portato una nuova tecnologia del sensore e miglioramenti complessivi.
La D2x, alta risoluzione.
La D3 nel 2007 - 4 anni dopo la D2 - è arrivata con il primo sensore full-frame e un nuovo sistema autofocus. Velocità, prestazioni ISO. Un passo avanti dirompente.
La D3x del 2008, l'alta risoluzione.
D4, nel 2012 (non nel 2011 per effetto dell'alluvione in Tailandia), nuovo sensore, nuovo autofocus. Fine della segmentazione H e X.
D5, nel 2016, nuovo sensore a più alta risoluzione, alta sensibilità, alta velocità.
D6, nel 2020, stesso sensore ma un sistema di autofocus ad un livello mai visto in una reflex (con tanto di riconoscimento in tempo reale degli occhi di umani e animali).
Quindi alternativamente o contemporaneamente, ad ogni iterazione, nuovo sensore e/o nuovo autofocus. E nuovo contorno.
Di fatto non c'è mai stato un cambio di generazione senza una o entrambe queste cose.
Certo, numeri più importanti degli attuali per modelli venduti. Ma la Z9 ha venduto probabilmente più della D3 e forse più di D3, D4 e D5 messe insieme.
Il presente
Quattro anni fa, Nikon aveva una linea di mirrorless claudicante, almeno sul piano dell'offerta professionale e dell'autofocus, la concorrenza era tanto più avanti.
Oggi invece ha una linea completa e convincente.
Probabilmente manca un modello che si situi tra la Z50 II e la Z6 III - per prezzo e prestazioni.
Noi pensiamo che potrebbe essere la Z5 II, ovvero una Zf in abiti informali, posizionata verso i 1999 euro.
Intanto, a parte la Z50 II che è appena uscita, praticamente ogni Nikon Z è offerta a sconto, più o meno generoso.
Abbiamo visto in questi giorni "kit" nuovi di Z9 e 24-120/4 a 5000 euro complessivi. E non è difficile trovare la Z8 ben sotto ai 4000 euro.
La Z6 III ha stentato a vendere a 3000 euro. Ma già dopo il primo ribasso del 10% le vendite si sono attivate.
Immaginiamo che vedremo sempre più sconti.
Ossessivi, quasi intollerabili, per chi invece ha comprato il modello che gli serviva quando è stato presentato.
Ecco, se ci piacerebbe una cosa, è che si calmasse questa corsa agli sconti.
Ci sembra quella che ha distrutto prima il mercato dell'HIFI e poi quello dei TV. Non è un caso se oggi HIFI e TV sono in mano a cinesi e coreani, che possono comprimere i prezzi indifferentemente senza rimetterci.
I giapponesi si sono fatti la guerra con lo sconto e ci hanno rimesso interi mercati.
Non vorremmo vedere la stessa cosa pure nelle fotocamere che ci interessano.
Ma a parte i discorsi di prezzo a cui tutti siamo sensibili ma che non fanno fare nemmeno una foto, la linea Nikon Z è fatta da macchine competenti.
Abbiamo sfidato e sfidiamo chiunque sappia usare una fotocamera a dimostrarci cosa non riesce a fare con una qualsiasi delle Z, già a partire dalla Z50 II.
La concorrenza
Canon e Sony, soprattutto Sony, sono partite prima con le mirrorless professionali. E adesso sono già alla seconda iterazione.
Gli ultimi modelli, appena usciti, R1 e A1 II sono macchine di eccellente livello. Sony è l'unica ad aver sdoppiato la linea professionale in due, con la A1 e la A9.
Una ad alta risoluzione e massima qualità, l'altra a bassa risoluzione ed alta velocità.
Una con rolling shutter, una con global shutter.
Ma per il resto, A1 II VS A1 non rappresenta un passaggio epocale.
E la R1 è si meglio della R3 ma - con quello che costa - non tanto da scatenare una corsa alla sostituzione.
Le due macchine hanno aggiunto un coprocessore ad alleggerire il lavoro di quello principale. Un nuovo mirino, miglioramenti generali. Significativi ma non tanto da rendere impossibile il confronto.
Salvo che per certi tester capelloni.
Ma Canon, Sony e Nikon non sono società di beneficienza. Producono per vendere, fatturare e guadagnare, distribuendo dividendi agli azionisti.
Propongono modelli nuovi per stimolare le vendite di nuove macchine.
Il problema del "troppo buono"
Ammettiamolo, molti hanno acquistato la Z9 perché non c'era altro di quel livello. Ma era ed è troppo per loro.
Che mai possono desiderare di più per sostituirla ? Visto che anche ad adoperarla non si usura, forse per 10 o più anni sarà un modello in grado di fare tutto.
Anche se quei fotografi la usano per fare paesaggio o street anziché basket e F1.
Ammettiamo anche un'altra verità. Non siamo più - a parte casi patologici - in una fase di mercato di migrazione tra marchi.
Chi ha una Nikon si tiene la Nikon, chi ha Canon non passa più a Sony. Tranne pochissimi.
Per cui è difficile che la crescita o la conferma del fatturato anno dopo anno avvenga per linee esterne.
Avviene per sostituzione.
Nel 2024 noi abbiamo acquisito quasi tutti i nuovi modelli Nikon. 28-400, 35/1.4, 50/1.4 e Z50 II.
Ma in sostituzione dei precedenti apparecchi già in nostro possesso.
Anzi, abbiamo ridotto il parco macchine e ottiche, dismettendo quanto non più necessario ed investendo il ricavato in tecnologia ma non fotografica.
Certo non Nikon.
E' presumibile che Z9 II e più avanti Z8 II e Z6 IV, vadano a rivolgersi principalmente a già clienti Nikon, per invogliarli a sostituire gli attuali modelli.
Ma perché farlo se quanto abbiamo è sin troppo buono (per quello che effettivamente ci facciamo) ?
Ecco il bivio oltre la siepe
Oltre la siepe noi non vediamo chi c'è. Non pensiamo sia una minaccia, ci sono minacce di natura extra-fotografica che incombono ma non è questo l'oggetto del nostro articolo.
Potrebbe esserci una nuova tecnologia dirompente come è stata quella di accentrare tutto sul sensore di immagine, rinunciando alla fallacia dei sensori separati delle reflex che tanto ne hanno limitato lo sviluppo.
Ma da quello che leggiamo questi sviluppi sono molto lenti. Dubitiamo fortemente che possano entrare nella seconda generazione della Z9.
Nikon ha depositato brevetti che sulla carta sembrano sensazionali (e pure Canon e Sony lo hanno fatto) ma ci sembrano per il momento acerbi quanto certe invenzioni di Archimede di Disney.
Però sappiamo che Nikon si dovrà inventare qualche cosa per invogliare i proprietari della Z9 al passaggio.
Non solo, per ogni ammiraglia del passato, poi c'è stata una ricaduta anche sui modelli inferiori che hanno adottato quanto possibile nella loro struttura.
Tutte le Z di ultima generazione hanno tecnologia Z9 dentro.
Così dovrebbe essere per le Nikon Z del quinquennio 2026-2030.
Altrimenti sarà dura sostenere le vendite a sconti.
Una Z9 II dovrebbe avere, come le sue progenitrici, un sensore nuovo (la Z9 ce l'ha) o un processore nuovo (la Z9 ce l'ha) o un autofocus nuovo (la Z9 ce l'ha).
Probabilmente queste tre variabili sono oggi molto più legate di quanto non lo fossero prima.
Non si può avere un autofocus nuovo senza un processore nuovo (o senza un doppio processore).
Probabilmente non si può usare un sensore vecchio per avere le prestazioni promesse dal processore nuovo.
E quindi potremmo avere un modello zoppo che necessita poi di una correzione a metà vita.
Il mirino più definito ? Può essere ma l'Expeed 7 lo regge ? Boh.
Il prescatto in RAW ? Siamo sicuri che sensore e processore lo permettano ? Perché tutte le modalità estese di Nikon usano flussi video compressi, non RAW.
Le schede CF 4.0 ? Siamo sicuri che l'Expeed 7 regga il doppio delle lane di connessione ?
40 fps ? Si, forse, ma solo con Expeed 8 e sensore nuovo.
Di qui il bivio. Che offre diverse strade, tutte dense di pericoli.
Perché sia un sensore nuovo che un processore nuovo costano molto se non si possono ammortizzare le spese di sviluppo su tanti modelli successivi.
1)
Quindi Nikon potrebbe essere tentata dal proporre uno sviluppo marginale, una maquillage di metà vita e chiamare quel belletto Z9 II.
Per poi proporre un nuovo modello più avanti, di vera terza generazione. Una cosa in stile D4s. Se non proprio Z6 II ...
Temiamo sarebbe un mezzo flop e scontenterebbe tutti.
2)
Nikon potrebbe ritardare l'uscita della terza generazione fino a quando non avrà una tecnologia dirompente - magari elaborata con RED - aggiornare Z9 e Z8 via firmware per quanto ancora possibile, offrirle con sconti che renderebbero per Canon e Sony insostenibile il confronto con modelli che costano oltre 7000 euro di listino.
Una strategia possibile che non costerebbe nulla. Ma che ritarderebbe tutta l'intera III generazione, con conseguenze immaginabili per i fatturati futuri.
Ma quando scegliere una via diverse può essere un errore, temporeggiare è solo saggezza.
3)
Potrebbe spezzare in due la linea di prodotto, come fa Sony, ed offrire due modelli diversi, tutti e due di nuova generazione ma con caratteristiche abbastanza diverse da rendere allettante l'acquisto da parte di categorie diverse di fotografi.
Strada costosa - serve un nuovo sensore almeno, e dovrebbe essere Global Shutter - ma prima o poi questo nuovo sensore dovrà presentarlo anche Nikon.
Però promettente in termini di fatturato.
Quindi Nikon Z9 II, stesso sensore attuale, coprocessore aggiuntivo, nuovo mirino più definito, aggiornamenti vari, la promessa di un autofocus reso intelligente da qualche trovata di market che contenga la parola AI
E Z9II h, global shutter o sensore molto veloce, 40 scatti al secondo, autofocus di livello superiore consentito solo dal sensore più veloce, etc.
Questa soluzione favorirebbe le vendite pur senza essere epocale.
Sappiamo che c'è gente innamorata dei 45 megapixel anche se non sa dire perché. La gran parte di noi, dal 2008 va alla grande con 24 megapixel e anche con 20.
Solo il tempo ce lo dirà
Probabilmente nemmeno Nikon ha deciso che fare. Ci saranno tante soluzioni differenti e si stata decidendo cosa fare.
L'imperativo è fatturare e quindi avere prodotti nuovi da vendere.
Anche se dalla calma che arriva dal fronte non sembra ci sia molta voglia di proporre novità.
Dal punto di vista di noi fotografi, probabilmente e tranne che per quei "pochi incontentabili", la soluzione scelta sarà indifferente.
Dubitiamo che ci saranno mai più le vendite degli ultimi anni. Il mercato è saturo e ognuno - tra chi ancora fotografa - ha già più di quello che gli serve.
Non parliamo dei professionisti superstiti che fanno sempre più fatica a giustificare l'acquisto di quanto non assolutamente necessario ed hanno allungato al massimo la durata dei leasing.
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