Un accordo di licenza consente ad una società di utilizzare con la dovuta salvaguardia legale un brevetto di un'altra società.
E' una prassi comune in campo industriale che permette lo sviluppo di prodotti "compatibili" con un determinato sistema da parte di quelle che vengono chiamate comunemente "terze parti".
L'accordo di licenza prevede un contratto che stabilisce diritti e doveri delle due parti e, di norma, anche il pagamento di diritti sotto forma di una cifra fissa per ogni utilizzo della licenza o di percentuale sulle vendite di prodotti che sfruttano quella licenza.
In campo consumer, uno dei più noti utilizzi di licenza è quello relativo al venerando compact-disc audio, che dapprincipio veniva proprio stampigliato sugli apparecchi concessi in licenza :
come su questo vecchio Marantz. Marantz all'epoca era di proprietà di Philips che, insieme a Sony, deteneva il brevetto originale del CD audio.
Fatta questa premessa, veniamo a noi e ai giorni nostri.
In campo fotografico la concessione di licenza è un fatto meno frequente perchè i tanti marchi usano i brevetti per proteggere l'uso delle loro specifiche, non per concederle ad altri. In questo modo si assicurano di avere una clientela esclusiva e fedele.
I brevetti comunque hanno generalmente una scadenza e finisce sempre che qualcuno poi possa approfittarne per sviluppare i suoi prodotti senza alcuna licenza. E' il caso del più diffuso "standard" di montaggio dei modificatori di luce, il Bowens S, che è il più comune ... nonostante Bowens sia nel frattempo fallita (forse proprio per non aver sfruttato economicamente il suo attacco ...).
Sappiamo che chiunque di fatto possa oggi produrre un obiettivo con attacco compatibile con il Nikon F, che data oramai 1959 e non può più essere coperto.
Uno dei motivi nascosti, tra quelli non tecnologici, del passaggio al Nikon Z, non possiamo nascondere che sia la possibilità di rinnovarne la protezione mediante brevetto, a differenza del vecchio, obsoleto, stretto e lungo, mitico attacco della ancora più mitica Nikon F, capostipite delle reflex a pellicola della nostra Nikon.
La protezione dell'attacco Nikon Z ha impedito ad altri produttori di proporre ottiche compatibili con le nostre Nikon Z. Salvo che sul piano meccanico. Una baionetta in acciaio o in alluminio non rende di fatto un obiettivo compatibile con il mondo Nikon Z, permette semplicemente di montare quell'obiettivo sulla fotocamera che resta del tutto ignara di avere un obiettivo davanti a se.
Altro discorso la compatibilità elettrica, per mezzo di contatti dorati e, soprattutto, quella elettronica, con il dialogo completo con l'elettronica della Nikon Z.
L'idea di Nikon era proprio quella, condivisa con Canon, proteggere dall'aggressione dei soliti produttori universali, il piccolo mondo mirrorless in divenire, in modo da essere l'unica a poter vendere obiettivi che l'utente Nikon Z potesse sfruttare con piena soddisfazione. Proposito che ha funzionato nei primi tempi ma che diventa sempre più complicato da mantenere mano a mano che le esigenze dei fotografi in possesso di Nikon Z aumentano.
Si sa, le cose cambiano, anche in base al mutare dello scenario mondiale. La crisi dei componenti e una strategia industriale Nikon più votata sul medio termine alla diversificazione dei propri mercati - meno fotografia, più business to business destinato alle altre industrie e non al cliente finale - hanno convinto il management a mutare atteggiamento.
E' una posizione che Sony ha deciso fin da principio della sua avventura nelle mirrorless, avendo una capacità di sviluppo di ottiche più limitata del necessario. E che Fujifilm di recente ha deciso di imitare, concedendo la licenza a produttori esterni.
Di fatto, molto più silenziosamente è il cammino che ha intrapreso anche Nikon. E adesso ne abbiamo le prove ufficiali e ... ufficiose.
Prima è arrivata Tamron
Nikon stessa si è rivolta a Tamron per ottenere la collaborazione nella produzione di alcuni zoom di fascia media da produrre direttamente in formato Nikon Z come prodotti Nikon. Abbiamo visto il Nikkor Z 28-75/2.8 lo scorso gennaio e il più recente 17-28/2.8 lanciato in agosto. In roadmap è anche comparso quello che sarà il Nikkor Z 70-180/2.8 di chiara derivazione Tamron.
Ma questo era inizialmente solo un accordo di fornitura che poi è diventato un reale scambio di tecnologia con la concessione in licenza a Tamron delle specifiche Nikon Z per prodotti direttamente distribuiti da Tamron.
E' il caso del nuovo Tamron 70-300mm
totalmente compatibile con il mondo Z, tanto da sfruttare lo stabilizzatore integrato delle Nikon Z al posto dell'assente stabilizzatore on-lens.
Sul sito Tamron, alla pagina del prodotto appare in chiaro la dichiarazione legale :
che assicura la base della licenza concessa da Nikon Corporation per lo sviluppo, la produzione e la vendita.
Questi Tamron sono disegnati per comportarsi come dei Nikkor Z a tutti gli effetti, tanto che esistono tutte le correzioni automatiche on-camera e via software di sviluppo cui siamo abituati con i Nikkor Z originali.
Poi Cosina-Voigtlander
Ma se per Tamron poteva sembrare scontato (il gruppo Mitsubushi detiene quote azionarie di minoranza di Tamron per il tramite di fiduciarie), la novità è quella costituita da Cosina che per il marchio Voigtlander ha ottenuto la licenza d'utilizzo pieno anche per i suoi obiettivi.
I nuovi Nokton per Nikon Z come il 35/1.2 qui montato sulla nostra Zfc
vantano la piena connessione elettronica
con piedini dorati, esattamente come per le versioni con attacco Nikon F.
E sul sito tedesco di Voigtlander compare la dichiarazione legale di conformità di licenza.
Così questi obiettivi risultano ben più interessanti dei pur pregevoli cinesi che hanno un attacco meccanicamente compatibile con lo Z Mount ma non hanno alcun contatto elettrico.
Naturalmente c'è sempre uno scotto da pagare che è rappresentato da un prezzo di acquisto superiore agli altri prodotti.
vengono così assicurate le funzionalità dello stabilizzatore integrato delle Z (se disponibile, certo non con le DX attuali) e vengono scritte le informazioni di focale e diaframma, oltre che delle specifiche dell'obiettivo, nei dati Exif degli scatti.
Cosa che con gli obiettivi "stupidi" è impossibile.
E Viltrox ?
Non ho le prove perché non riesco a decifrare lo scarno sito cinese di Viltrox ma mi dicono fonti ben informate che anche Viltrox abbia la licenza ufficiale di Nikon.
E la produzione di ben 7 obiettivi elettronici autofocus pienamente compatibili con le Nikon Z lo farebbe immaginare.
C'è anche il caso dell'adattatore F to Z, che le recensioni dicono essere efficace quanto il Nikon FTZ.
non so se sviluppato già sotto licenza, ma il mio Viltrox 56/1.4 si comporta sulla mia Zfc come se fosse un Nikkor Z
e lo stesso fa, l'ancora più prestazionale 13mm f/1.4, sviluppato più recentemente.
Trovate i nostri test su questi obiettivi tra le nostre prove.
Che ne è degli altri ?
Nella buona sostanza, da queste notizie, possiamo affermare che Nikon ha cambiato registro e adesso è disposta a concedere la licenza - riservandosi di valutare caso per caso - anche ad altri produttori.
Mi è stato riferito che ci siano due altri accordi in corso di discussione. Uno dei quali con un altro produttore giapponese.
Che potrebbe essere Sigma, in quanto da qualche settimana sembra cambiato il vecchio copione alle solite domande.
Se prima Sigma rispondeva genericamente nelle interviste che stavano lavorando per allargare la loro gamma di obiettivi anche a Nikon, adesso rispondono che lo faranno volentieri appena Nikon concederà loro la licenza.
Insomma, tutto un altro mondo e con ben altre prospettive per il futuro.
Una visione diametralmente opposta a quella di Canon che ha intimato a Viltrox di smettere di produrre obiettivi RF mentre ha avviato una causa legale in Cina contro Yongnuo per infrazione dei brevetti dell'attacco RF.
PS : ho chiesto a TTArtisan se hanno in corso trattative al riguardo e mi è stato risposto che al momento non si stanno muovendo.
Recommended Comments
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.