Vi ricordate il 2016...?
Mancava un'anno al centenario di Nikon Japan, quando ci aspettavamo novità incredibili per la celebrazione dei fasti passati, riedizioni in chiave digitale di macchine della tradizione classica, ottiche all'altezza della molto più che onesta D810, per sfruttare il sensore della quale dovevamo far ricorso alle prime ottiche Sigma Art, miracolosamente partorite dalla mente orgogliosa di un giapponese DOC, quando speravamo di vedere finalmente delle ottiche DX di livello elevato, giusta la presentazione, un anno prima del Secolo Nikon, delle due meravigliose D5 e D500, iniziatrici della serie 5, improvvisamente disponibili e allo stesso tempo prive del principale motivo per il quale erano state presentate: ossia di diventare capisaldi e riferimento per i fotografi Nikon del secondo decennio del XXII secolo?
Nikonland ad ottobre compiva 10 anni di vita...
E come si concluse la faccenda? NIKON KeyMission
Con la tardiva presentazione a fine anno di tre ... action camera, annunciate già a fine 2015 e ritardate in maniera improponibile, fino ad arrivare sul mercato Fuori-Tempo-Massimo per qualsiasi considerazione pratica e di progetto commerciale, surclassate (o meglio...delle tre ne venne commercializzata all'inizio solo una) dalla concorrenza che nei dieci anni precedenti si era divisa il mercato, degli apparecchi e degli accessori fondamentali per questa categoria di apparecchi, votati alle riprese video, agli slow motion e freeze image, al Time Lapse ed anche, non ultime, alle Still images, ossia alle ...foto.
Su Nikonland non si contarono gli sberleffi, specialmente alla pubblicazione dei prezzi di listino che le poneva, ovviamente, al top end del mercato ormai inflazionato dalle repliche cinesi a due soldi, di modelli già famosi.
Sulle riviste si sprecarono i confronti ingloriosi con GoPro e Nilox, da un lato per le prestazioni e la quantità di utilities, dall'altro sempre per i costi.
Un fallimento annunciato, consumato e sostenuto da Nikon, la quale per i sei mesi successivi continuò ad esibirle in tutte le Fiere e meeting di settore... non facendo di certo un figurone.
Perchè nessuno ha compreso il motivo per il quale queste tre (due? ... una, la 80 non mi pare sia mai pervenuta) KeyMission siano venute alla luce e propugnate con suicida determinazione da una parte del direttorio di Nikon...
Motivo che io stesso ho compreso tardi, pur avendo affermato in tempi non sospetti che se il prezzo fosse calato ci avrei fatto un pensierino.
Chi ha vissuto il periodo più aureo della produzione Nikon, quello a cavallo tra anni 70 ed 80 del secolo scorso, era abituato (ed ha continuato fino a tutto il periodo della pellicola) a vivere la stessa familiarità che hanno sempre ispirato le fotocamere Nikon, anche in acqua, con le Nikonos: qui vedete la mia KeyMission 170 appena comprata in Cina a prezzi da svendita, accanto al mirino ottico del 15mm Nikonos, non per caso, perchè l'obiettivo di questa action camera ha proprio un angolo di campo equivalente al 15mm su pieno formato.
Chi fotografa con Nikon per strada, vuole portare sott'acqua una fotocamera Nikon, troppo a lungo desiderata dopo l'ultimo deludente, ma rivoluzionario, incomparato modello, la reflex RS.
Ovviamente non può essere una action camera, prevalentemente video votata, con obiettivo fisso a diaframma fisso e programma automatico di esposizione a poter rimpiazzare neppure il ricordo di quelle macchine da profondità e al tempo stesso anfibie che erano le Nikonos
Ma l'illusione e la curiosità, unite allo spirito di sperimentazione che ci guidano su Nikonland, mi hanno portato a impadronirmi di questa camera per vedere poi in fondo (al mare) di che roba si tratti. Coltivo ebbrezze nikoniste...senza neppure bisogno di fare confronti con altri apparecchi: non mi interessano.
Stiamo parlando quindi all'asciutto (work in progress: continuazione in estate) di questa action camera, descrivendone presupposti e potenzialità di utilizzo, che sicuramente metterò in atto appena possibile.
Questa Keymission 170 ha un sensore da 12 Mpx del quale la parte utilizzata sono solamente 8,3... densità appena sufficiente (oggi) già in partenza, che si somma ad una dimensione penalizzante del sensore da 2/3 di pollice, quindi anche più piccolo del sensore utilizzato sulle precedenti Nikon One (e che sembrava dovesse essere lo standard per questa serie), il che produce un elevato fattore moltiplicativo di 6,25x per questo obiettivo da 2,4mm f/2,8 (15mm-eq) 7 elementi in 5 gruppi, e 170 circa di angolo di campo. File risultante (solo JPG) da 3840x2160 e rapporto di compressione 1:4, in proporzioni (fisse) 16:9 sia per scatto singolo, sia in sequenza. Mette a fuoco da 40cm dalla lente frontale fino ad infinito, (in aria).
Antiurto per cadute fino da due metri di altezza: non ho voglia di provare, ma la consistenza dei materiali buoni di Nikon è ben percepibile. A prova di polvere, con tutti gli O-ring posseduti.
Subacquea fino a 10 m di profondità senza la custodia aggiuntiva , - 40 metri con la custodia WP-AA1 che fa parte della, in fondo limitata, schiera degli accessori dei quali poterla corredare.
Munita di display posteriore come ormai di regola, ma non molto grande, da un pollice e mezzo di diagonale e soli 375mila pixel di risoluzione...
Cromaticamente ...anziano . Munito di VR incorporato per le riprese filmate.
ma certamente necessario a gestire le poche e scarne schermate di menù per impostare la camera e le differenze tra riprese video e le pochissime regolazioni ad uso di quelle fotografiche.
IL concetto che ha guidato i progettisti Nikon risiede nell'utilizzo e regolazione da remoto, sia con il telecomando a corredo
dotato anche di un comodo tasto FN programmabile, ma sopratutto con l'apposita applicazione Snapbridge 360/170, nata a servizio di queste KeyMission,
rognosetta ai miei primi tentativi di scattare in remoto,
con la 170 collocata su un supporto a distanza.
Ma siccome sono consapevole che ogni volta Snapbridge richieda un discreto periodo di assuefazione
anche da parte del modello di smartphone in uso, non mi sono ancora dato per vinto.
La seconda condizione per utilizzare al meglio le Nikon KeyMission si scarica dal sito di download e si chiama, banalmente, KeyMission 360/170 Utility
è un sw di gestione di filmati e foto, che si attiva automaticamente alla connessione della KeyMission al computer.
Mi riservo di utilizzarlo, una volta che avrò il materiale fotografico utile. Alcune delle funzioni dell'apparecchio vanno impostate da questo programma, tra le quali anche la dimensione immagine per filmati e foto, la tipologia di ripresa in filmato, che comprende una quantità enorme di opportunità in 4k UHD (a 30 fps) e il Full HD 1080p (120fps😞
Una sezione del sito Nital, dedicata all'apprendimento, ha una serie di tutorial che facilitano l'approccio a questi apparecchi.
Continuando nella descrizione, la parte superiore della minuscola fotocamera che misura meno di 7x5 cm e pesa solo 135 grammi, è occupata dai due pulsanti di scatto, ampi e ben zigrinati per l'uso coi guanti, per video (con red dot) e per le foto, ognuno dei quali utile per accendere in pochi decimi di secondo la camera, mentre lo spegnimento si attua lasciando inattiva la camera per il tempo, impostabile di autospegnimento, oppure tenendo premuto per tre secondi il tasto video.
Fianco sinistro: vano scheda e batteria:
sbloccato il tasto lock (arancio in vista) anche il secondo slider si può azionare per aprire il vano
dove troviamo una esile batteria EN-EL 12 da 1050mAh (al solito...asfittica, specie per un mezzo come questo che non deve dare pensiero di aprire e chiudere sportelli)...
ed una schedina MicroSd dalla capacità potenziale consentita fino a 128Gb, che su un sensore da 8Mpx utili consente un ampio volume di scatti/filmati, anche perchè condizionato dalle prestazioni della batteria, la quale è data per 250 scatti o 60minuti di filmati. Necessita quindi la presenza di una seconda (e magari anche terza) batteria e di un charger che possa essere agevolmente usato anche in auto (me li sono già procurati) giacchè l'alimentatore in dotazione è solamente AC e va connesso alla presa micro USB della 170.
Presente anche una mini HDMI (D-type) per la connessione video diretta. I due buchini in basso sulla flangia anteriore sono i microfoni stereo.
Fianco destro: altoparlante e obiettivo
con le stampigliature dei sistemi Bluetooth e Wi-Fi di connessione, ai quali si aggiunge anche lo standard NFC, quello ...touch tra apparecchi conformi.
Sotto la 170 abbiamo l'etichetta identificativa con il numero di serie e quelli di produzione, orgogliosamente made in Japan, come molte fotocamere Nikon non sono più..., l'attacco (decentrato...grrrrr!!!) per il treppiede, forse bilanciato sul baricentro dell'obiettivo, ma di certo in una posizione scomoda di fissaggio, e tre suggestivi, non protetti, contatti elettrici che prima o poi scoprirò a cosa siano stati dedicati... (specie in una action camera, soggetta a salsedine e corrosione)
Non male complessivamente il design, due led di sistema uno davanti, l'altro dietro a indicare funzioni ed avvertimenti. Di colore variabile a seconda del...messaggio.
La tuffiamo in acqua?
Certamente...e sostituisco il "paraluce" a corredo con la protezione subacquea antiurto per l'obiettivo, direi anche anti ditate, più difficili da pulire che da questo vetro piano
Regge...ma il vero battesimo sarà appena potrò portarla in acqua salata e finalmente misurare la fama del nome che porta stampigliato con le reali qualità...
per mia esperienza, tutte le compatte anfibie che funzionano cromaticamente bene sott'acqua, sopra sono ...anonime.
Se tanto mi dà tanto...
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2020
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