Sembrerà una domanda peregrina ma l'interrogativo è d'obbligo.
Qualcuno potrebbe semplicemente dire : perchè le mirrorless sono il futuro mentre le reflex rappresentano il vecchio.
Vero fino ad un certo punto. Perchè certamente le reflex hanno circa 80 anni di storia sulle spalle ma le telemetro - le mitiche Leica M, transitate felicemente al digitale - hanno circa un secolo.
Eppure non si parla di una loro possibile soppressione per via legale. Anzi, forse non hanno mai vissuto un momento di spolvero come quello attuale.
Però entrambi i sistemi sfruttano dispositivi ottici che sono anche più vecchi e che di fatto, industrialmente sono superati.
Il telemetro è stato sostituito da laser e radar, mentre il periscopio (cui il sistema relfex fa direttamente riferimento) si usa solo in sistemi economici ma è stato sostituito dall'elettronica in ogni altra installazione.
Le mirrorless quindi rappresentano il futuro e per questo vanno tenute in considerazione.
In linea di principio è vero ma noi siamo fotografi e i fotografi devono essere innanzitutto pratici. La fotografia è un atto materiale, comincia con un click e si chiude con una stampa.
Non è speculazione filosofica e nemmeno dissertazioni economico-finanziarie.
Peraltro, se le mirrorless rappresentano - teoricamente il futuro - è anche vero che le reflex hanno un livello di maturità che, specie nell'ultima generazione (Nikon D5/D850/D500 e Canon 1Dx Mk II) ha raggiunto livelli difficilmente superabili senza radicali investimenti.
E la gran parte di noi già dispone di un corredo di ottiche da reflex di tutto rispetto su cui contare utilizzando le reflex.
Inoltre in questo momento abbiamo la fortuna che le migliori reflex disponibili sul mercato ... sono Nikon !
Quindi tornando al quesito, perchè siamo così interessati alle mirrorless ? Che cosa ci promettono che le reflex non ci possono dare ?
Autofocus
Come sappiamo da tempo, le reflex utilizzano un sistema di messa a fuoco che prevede un sensore dedicato, messo dentro al mirino, che riceve una immagine tramite uno specchio secondario.
Questo sistema lavora a differenza di fase ed ha tolleranze bassissime, imposte dalla geometria del mirino stesso e dalle dimensioni del mirror box.
In live-view invece, le reflex funzionano per lo più con autofocus a contrasto, preciso ma lento, incapace di seguire soggetti in rapido movimento.
Le mirrorless invece - tutte quelle moderne - dispongono di una messa a fuoco che sfrutta direttamente il sensore di immagine. Possono essere a differenza di contrasto, a differenza di fase e in quelle più efficienti, con entrambe.
In pratica una certa serie di punti del sensore viene accecata e il sistema misura la differenza di fase tra due punti adiacenti, uno illuminato e uno accecato, per gestire la messa a punto.
Non solo, il sistema si incarica di passare da un metodo all'altro in fase di messa a punto.
Il metodo a differenza di contrasto è molto più preciso sebbene molto lento. Quello a differenza di fase meno preciso ma veloce. Una efficace gestione della transizione tra i due sistemi è il punto di forza dell'ultima generazione di mirrorless.
Il primo beneficio che mi viene in mente dall'eliminazione del sensore separato per la messa a fuoco è l'eliminazione virtuale di tutti i problemi di messa a fuoco e taratura insiti in ogni obiettivo presente sul mercato. Un problema che i produttori hanno cercato di ovviare con la taratura fine dell'AF (che sull'ultima generazione di reflex Nikon è automatica) fino alla disponibilità di un dispositivo USB introdotto per prima da Sigma, che permette la messa a punto fine di ogni fase della messa a fuoco.
il programma Sigma Optimization Pro e la taratura alle varie focali e distanze della messa a fuoco del Sigma 120-300/2.8 Sports. Un processo efficace e preciso ma anche molto lungo da ottimizzare.
Le mirrorless "virtualmente" bypassano tutta questa materia. Ogni obiettivo si autoregistra perchè la messa a fuoco viene fatta direttamente sull'immagine e non su un sistema separato.
Una cosa non da poco, specie pensando alla necessità di avere messe a fuoco perfette con le risoluzioni oggi in gioco di 40 e più megapixel.
Messa a fuoco
Il secondo punto di forza è proprio sulla messa a fuoco.
In primis sulla distribuzione dei punti di messa a fuoco.
Con le Nikon D5/D850/D500 disponiamo di una matrice di punti già ben estesa e numerosa :
che può essere modulata a seconda delle necessità di scatto, del tipo di soggetto, specialmente per fotografia dinamica sportiva o di natura.
messa a fuoco dinamica a 25 punti con il punto centrale mantenuto sul soggetto. La macchina transita automaticamente sul punto più nitido all'interno del gruppo di 25.
inseguimento dinamico di un soggetto in movimento con la modalità ad area a 9 punti
la questione é che le reflex non possono avere punti di messa a fuoco fuori dall'area centrale
l'inquadratura tipo delle nostre full-frame D5 e D850
mentre le mirrorless dell'ultima generazione possono avere anche centinaia di punti distribuiti praticamente su tutto il frame
i punti di messa a fuoco della recente Sony A7 III, modello di base della terza generazione
a questo punto immaginiamoci come cambia il giochino della messa a fuoco dinamica per soggetti in movimento potendo disporre delle varie modalità di inseguimento ad area con una matrice così popolosa.
Mi spiego con un caso pratico.
Modella distesa con il capo in alto a destra dell'inquadratura.
Con una reflex non c'è modo di coprire il viso e l'occhio se non passando in Live-View
qui la messa a fuoco è stata fatta con la D850 in live-view con riconoscimento automatico del volto (e dell'occhio).
Il sistema è preciso ma inefficiente, lento e incapace di seguire rapidi movimenti, specie se il soggetto si avvicina o si allontana dalla camera.
con una mirrorless invece abbiamo l'inseguimento a tutto frame anche a mirino, con il sistema a differenza di fase.
Segue il viso ma se vogliamo segue proprio l'occhio più prossimo a noi
generalmente senza sbagliare, anche se scattiamo a raffica.
E soprattutto con una animazione che rende chiara l'operazione, cosa che nessuna reflex invece ci consente.
Intendiamoci, D5, D500 e D850 hanno il riconoscimento del volto e dell'occhio più prossimo pure a mirino reflex.
Ma solo nei punti di messa a fuoco e solo ... a fiducia, perchè nessuno ci dice che la macchina effettivamente ci ha preso mentre noi stiamo scattando
Mirino Elettronico contro Mirino Ottico
Questa è l'essenza stessa dell'essere mirrorless, cioé di non avere più lo specchio che oscura il sensore di immagine ma di avere il sensore di immagine sempre in presa che illumina ... il mirino elettronico.
Già, il mirino elettronico che nelle ultime realizzazione ha raggiunto prestazioni ragguardevoli con oltre 4 megapixel, ingrandimenti tipo 1x, frequenze di refresh da monitor di studio.
Che oltre alle cosine sull'autofocus, permette una visualizzazione che per le reflex è impossibile.
Rivedere a mirino lo scatto appena fatto, esattamente come è stato fatto.
Avere l'anteprima dello scatto che stiamo facendo, l'attimo prima di farlo che tiene conto delle impostazioni effettivamente di scatto (e non sempre e genericamente l'anteprima a tutta apertura, senza alcuna compensazione etc. etc.).
Avere a mirino informazioni che in una reflex sono impossibili da visualizzare (tipo istogrammi, orizzonte, luci ed ombre)
Avere a mirino direttamente il menù.
Avere a mirino immagini con amplificazione di luce al buio. Non certo in Vistavision, più simili alla visione notturna con i visori militari, ma in assenza di luce, utilissimi.
Avere a mirino aiuti per la messa a fuoco manuale, impossibili da avere nel mirino ottico di una reflex (possibili in live-view ma solo su treppiedi).
Con il mirino elettronico e lo scatto silenzioso con l'otturatore elettronico si può avere una visione virtualmente senza oscuramento, mentre con le reflex durante la raffica lo specchio oscura n volte al secondo la nostra inquadratura.
Non avendo meccaniche impegnative, infine, le macchine sono meno soggette alle vibrazioni e, con una elettronica potente, ci si può aprire a cadenza di scatto ben superiori ai canonici 8-12 scatti al secondo delle nostre reflex più potenti.
Ma naturalmente un mirino elettronico non offrirà mai la stessa naturalezza della visione diretta per via ottica, specie in condizioni di luce sfidante.
Sviluppi futuri
Certamente le reflex si possono sviluppare ancora nel futuro. Ma a costo di investimenti ingenti che di fronte al calo generalizzato delle loro vendite io vedo sempre meno probabili da parte di ... Canon, Nikon e Pentax, gli ultimi costruttori di reflex (dimentichiamoci di Hasselblad e Phase One che presto o tardi passeranno alle mirrorless, con i nuovi sensori dedicati anche al video).
Ma sarà nelle mirrorless che avremo i passi avanti più importanti, anche in termini di funzionalità per ora solo abbozzate.
Mi riferisco in particolare all'introduzione del Global Shutter la cui fase di industrializzazione avverrà tra il 2018 e il 2020 e che consentirà di evitare alcuni dei difetti degli otturatori elettronici attuali, compresa l'impossibilità di sincronizzare i flash.
E più in generale, avendo prevalenza elettronica, una mirrorless si può aggiornare anche solo via firmware, implementando funzionalità possibili in termini di potenza di calcolo magari anche su una reflex ma impossibili su una reflex per la presenza ... dello specchio.
Ma ci serve davvero una mirrorless ?
Qui entriamo in una fase di introspezione più personale.
Perchè un conto è la tecnologia disponibile, un conto è la nostra indole e predisposizione ad utilizzarla.
Infine c'è la questione corredo.
Io escludo - è un dato di fatto - che con le mirrorless, anche con i migliori adattatori, gli obiettivi da reflex offriranno il massimo delle loro prestazioni, paragonandone l'uso con analoghi obiettivi pensati per le mirrorless.
Ma sta di fatto che un 600/4 o un 200-400/4 sono obiettivi difficili da sostituire per passare ad una mirrorless.
Quindi ognuno si interrogherà sulle sue esigenze e sulle sue disponibilità.
Un paesaggista già con la D850 può fare - su treppiedi - ogni cosa che farebbe con una mirrorless.
Ma con una D850 non si può fare a mirino ottico ciò che si può fare con le migliori mirrorless esistenti.
E non si può seguire in scatto silenzioso una civetta delle nevi in caccia.
E via spropositando.
Dove non vi seguo e non vi seguirò mai, perdonatemi, è sulla via dei pesi e degli ingombri.
Le fotocamere da borsetta per signorine emaciate, non rientrano tra i miei interessi personali
Una fotocamera troppo leggera con un obiettivo di latta, per me è un fastidio, non un vantaggio !
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