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  • Max Aquila
    Max Aquila

    M = Macho ?

    Col ritorno sulla Nikon Z del selettore di modo di scatto, sulla torretta di sinistra, ho notato recentemente un discreto numero di fotografi orgogliosamente dichiaranti che:

    Io scatto solo in M !

    Oppure. ancora: 

    Per avere il totale controllo delle funzioni della macchina fotografica, bisogna fotografare in Manual mode !

    Non posso, ogni volta che sento o leggo queste affermazioni, non pensare a tutte quelle volte che ho dovuto rieducare :medicina:persone che da anni praticavano (e predicavano) queste credenze, frutto di remote necessità operative su macchine fotografiche essenziali che non consentivano molto altro:
    una di queste e tra le più diffuse (per il basso prezzo di acquisto, ovviamente) fu la famigerata Yashica FX3 Super2000 dei primi anni 80 del secolo scorso

    002  31102019 -75359472.eazcRQqw  Max Aquila photo (C).JPG

    la quale sul ponte comandi, possedeva unico selettore a dx, provvisto di tempi di esposizione e scelta della sensibilità film (la ghiera dei diaframmi allora stava sull'obiettivo)

    001  31102019 -yashica-fx-3-super-2000_051  Max Aquila photo (C).JPG

    L'utente Yashica aveva poi a disposizione nel mirino, ben 3 led di controllo dell'esposizione, i quali ruotando le due ghiere di tempo e diaframma, gli consentivano di stabilire una corretta oppure sovra/sotto esposizione della scena inquadrata...

    fx3.PNG.3b9a0d295670c81ca7772757637b02f0.PNG ma solamente...
    :fotografo: tenendo schiacciato il pulsante di scatto (perchè al suo rilascio si spegneva ogni led)

    Per cui, i fautori del Modo M (unico disponibile) di queste fotocamere, in realtà tendevano quasi sempre a realizzare una collimazione "ideale" dell'esposizione, praticamente quindi come se lavorassero a priorità dei diaframmi o dei tempi, a seconda di quella delle ghiere che per ovvi motivi, dovendo tenere schiacciato a metà corsa il pulsante di scatto, veniva lasciata fissa su di un valore...:marameo:

    Ugualmente, ed in tempi molto più recenti, è stato complesso far capire a molti fotografi (non solo alle prime armi) che il fatto di far coincidere sulla scala graduata del mirino il riferimento di corretta esposizione con la rotazione dei comandi di tempo e diaframma ... non fosse altro che seguire pedissequamente la stessa indicazione che l'esposimetro di quella fotocamera avrebbe chiaramente replicato se solo si fosse girata la ghiera del modo di scatto su A (Aperture: priorità ai diaframmi) oppure S (Shutter: priorità all'otturatore).

    Il fatto che continuiamo a trascurare e che invece non è di poco conto, ma che con l'avvento del digitale è la vera rivoluzione rispetto il tempo delle emulsioni fotografiche, è che il sensore della nostra epoca, a differenza di quello delle primissime DSLR, possiede una capacità magica per chi aprisse gli occhi solo oggi al digitale :

    l'enorme capacità di amplificazione elettrica del segnale che ci consente di variare scatto dopo scatto la sua sensibilità, tra valori ISO che partono da livelli bassissimi, fino ad altezze siderali come i 50-100mila ISO che ormai molte fotocamere di marchi differenti consentono di praticare, fatta la tara agli aggiustamenti da dover ancora apportare (ma in gran parte risolti via software già on camera, come sulle attuali Nikon Z)

    Questo fatto ci mette di fronte alla considerazione che ormai abbiamo completamente disponibile anche il primo dei parametri dell'esposizione, sempre gli stessi da che esiste la Fotografia:

    • Sensibilità ISO
    • Tempo di otturazione
    • Diaframma dell'obiettivo

    Ossia, mentre ai tempi delle fotocamere a pellicola la variabilità della sensibilità dell'emulsione si poteva realizzare esclusivamente trattando poi la pellicola con le dovute correzioni di tempo/temperatura/agitazione in fase di sviluppo, impedendo di fatto di poter esporre sullo stesso rullino a sensibilità differenti
    (una sola eccezione: la pessima Kodak BW400CN, del tutto priva degli estremi di gamma) 521x383x2.jpg.0b4c0e6e3ac240c3822d6870702749c2.jpg
    rendendo di fatto fisso il parametro della sensibilità, del quale non poter tenere conto in termini assoluti.

    La prima fase del digitale non si discostò poi troppo in questo senso da quella delle emulsioni, fino a quando, con fotocamere del calibro delle Nikon D3/700 si cominciarono a riconsiderare le modalità di scatto, in molti settori della fotografia professionale ed anche amatoriale.

    Di fatto oggi, oltre alla priorità ai diaframmi e alla priorità ai tempi, (lasciando da parte Program e modalità preconfezionate, presenti su fotocamere di livello basso e medio), forse la più importante innovazione nelle modalità possibili di ripresa, andrebbe chiamata, con apposito riferimento tra i modi di scatto:

    - priorità agli ISO

    Invece da parecchi anni viene indicata come ISO Auto e regolarmente nascosta all'interno dei meandri del menù delle fotocamere che ne dispongono: 
    su Nikon nel menù di ripresa, all'interno della riga di comando delle... Impostazioni sensibilità ISO (bisogna ricordarselo, oppure spostarla nel menù personalizzato, come faccio sempre io)

    005  01112019 -_D7M6239  Max Aquila photo (C).JPG

    Una volta selezionata ON, si regolano i parametri che desideriamo, quali della sensibilità massima alla quale vogliamo scattare (e alla massima nelle riprese con il flash) quindi...un elemento importante in alcuni casi (vedremo quali) del tutto ininfluente in altri, ossia il tempo di posa minimo al quale si desideri scattare.004  01112019 -_D7M6222  Max Aquila photo (C).JPG
    (qui su una Z6)

    Naturalmente, così congegnata, la priorità agli ISO può essere utilizzata con ogni altro modo di scatto, A/S/P/M, ma tutto sommato, nelle modalità A/S/P non è poi tutta questa eccezionale novità, limitandosi (per impostazione progettuale) a dare SEMPRE prevalenza agli ISO più alti impostati, pur di riuscire a contenere il mosso (in funzione dell'obiettivo in uso).

    In queste modalità, il rigo di comando del tempo di posa minimo ha un valore relativamente importante, specie in S.

    La modalità nella quale priorità agli ISO assume la dignità della rivoluzione di cui Nikonland parla da anni è invece proprio M !

    Perchè se impostiamo ISO Auto con la fotocamera impostata in M con i parametri di tempo e diaframma che più ci aggradano, ecco che finalmente la funzione di priorità agli ISO comincia a funzionare esattamente come si deve: e a mio parere con una graduazione di gran lunga più fine di quella a terzi di stop degli altri due parametri di A ed S.

    E' a questo punto che il fotografo contemporaneo che abbia pienamente compreso il valore di questa funzione, se poi mi casca di nuovo nel sostenere di stare lavorando in M, mi porta a ripensare ai vecchi cultori della Fx3 di cui sopra :supermarameo:

    Eh no... oggi è veramente improprio sostenere di lavorare fotograficamente in totale manualità: con ISO Auto abbiamo la immensa comodità di fissare (e poter variare durante le riprese) ben due parametri come tempo e diaframma, quando fino a non molto tempo fa potevamo fissarne uno solo, non potendoci fidare della fluttuazione libera degli ISO, che oggi invece non ci dà più alcuna preoccupazione entro limiti decisamente ampi.

    E vogliamo anche ricordare come la presenza del mirino elettronico ci consenta (pur soggettivamente) una valutazione immediata, magari anche con istogramma in diretta, dell'esposizione reale della scena? Stando...comodamente in M mode...

    Ed ancora...quando accendiamo sulla slitta di una Nikon Z un flash o un trigger, stando in M, invece di trovare il mirino elettronico oscurato da una coppia tempo/diaframma che non consentirebbe la visione della scena (per esempio in studio) la grande novità dello shift automatico ad una visione indipendente dalle impostazioni Manuali inserite, che ci consente una valutazione a mirino magari in condizioni che nemmeno ad occhio nudo sarebbero altrettanto facilitate?

    No... 
    per quanto faccia piacere pensarlo, oggi è ben difficile che un fotografo, professionista o meno, abdichi ad ognuna di queste opportunità per tornare a condurre delle valutazioni obiettive ed indipendenti, in difformità dalle numerosissime e sempre più obiettive, indicazioni fornite dall'intelligenza delle nostre fotocamere.

    Non offendiamole, vi prego...:daccordo:

    Di certo il modo M puro e semplice esiste e continua a mantenere la sua ragion d'essere, nella consapevolezza di avere disponibile un modo per uscire da ogni altro automatismo di quelli che utilizziamo ad ogni scatto, spesso dimenticandocene , ma con l'onestà intellettuale di riuscire a rinunciare ad ogni parallela facilitazione: per resettare e ricominciare il ragionamento.

    O anche no, facendo finta che l'enorme percorso da quella Yashica all'antagonista sua attuale, la Z50 appena presentata, possa essere passato senza lasciare segno.

    003  01112019 -_D7M6219  Max Aquila photo (C).JPG

    Max Aquila per Nikonland 2019 (c)

     

     

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    Commenti Raccomandati



    • Amministratori
    8 minuti fa, Valerio Brustia dice:

    Esempio perfetto il tuo, tipico della foto sportiva. Una situazione ancor peggiore è il campo da calcio in giornata di sole con tribuna che mette in ombra mezzo campo di gioco. Da uscir scemi. Qui un auto iso con un range appropriato può aiutare, ma da combinare con un modo S. Facile perdersi comunque.

     

    No Valerio:  non in modo S...

    In modo M e prefissando tempo e diaframma (li hai su rotella anteriore e posteriore...li puoi variare in continua)

    Io lo so che se  ti convinco a usare ISO priority + M poi smetti di ... comprare pellicole

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    • Nikonlander Veterano
    1 minuto fa, Max Aquila dice:

    Hai presente il funzionamento del Program: quando dovettero inventarsi le modalità "flexiprogram" per consentire all'utente di uscire dalla logica preconfezionata e variare i parametri verso quanto desiderato?

    Stesso problema in ISO Auto A oppure S:

    Il programma prima eleva gli iso e solo quando siano al limite prefissato varia la coppia t/f.

    Perché neppure loro capiscono la rivoluzione che l inserimento di ISO priorità determinerebbe in fotografia.

    Hai mai trovato spiegato il funzionamento in M di Auto ISO su un libretto di istruzioni? Io no... 

    Programma cervellotico...

    Ok, quindi ISO Auto solo in M. ;)

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    • Nikonlander Veterano
    1 ora fa, Max Aquila dice:

    Mai, Silvio, può essere la macchina a stabilire l'esposizione se l hai impostata tu in M quando usi M + ISO Auto...

    ...

    Ritengo sia molto più creativo stabilire a che diaframma e a che tempo fotografare piuttosto che preoccuparmi del rapporto S/R del sensore.

    E' quello che intendevo dire.

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    • Nikonlander Veterano

    Marco vedila cosi

    ci son tre parametri iso t ed f.

    Se ne fissi 2 puoi inventarti un automatismo che dal dato esposimetrico imponga il terzo. È cosi che sono nate A ed S

    Ma se ne fissi uno solo , l'esposizione  non è più univoca ma è realizzabile con diverse coppie equivalenti delle altre due variabili. Un problema non univoco ma a soluzioni esatte multiple.

    E qui entra il giapponese che ad arbitrio assegna delle coppie secondo una mappa. È quella roba che chiamiamo program.

     

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    • Amministratori

    M per  tempi più veloci di 1/250'', Auto-ISO
    S per tempi più lenti di 1/250'', Auto-ISO

     

    M con tempo 1/250'', diaframma sempre tutto aperto, Auto-ISO (salvo che col flash, M puro ad f/8 e 1/100'').

     

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    • Nikonlander Veterano
    5 ore fa, Max Aquila dice:

    E che ho scritto a fare allora?

    Davvero è così poco chiaro? 🤔  prova:

    Quando ti dovessi trovare a fare le tue foto di street (non serve solo per lo sport) e ti voglia concentrare come normale sul soggetto...senza dover pensare al tempo di esposizione (che a causa di mille fattori potrebbe improvvisamente diventare a rischio mosso) 

    - setta ISO Auto con il limite che vuoi imporre agli ISO (per esempio, sulla tua Z6...osa i 3200 ISO)

    - imposta il modo M sul selettore sx

    - imposta il diaframma che preferisci ed il tempo a cui vuoi scattare senza rischiare mosso (sei in M)

    - inquadra, segui il soggetto e l'azione e  non ti curare più di altro

     

    Eventualmente tornate a ringraziare e poi andate e moltiplicate il verbo...

    sempre che uno non decida di scattare con scelte iso fino a 1600 diaframma 22 e tempo di scatto un quattromillesimo  e si ha la luce del crepuscolo:rotfl:

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    • Amministratori
    46 minuti fa, bergat dice:

    sempre che uno non decida di scattare con scelte iso fino a 1600 diaframma 22 e tempo di scatto un quattromillesimo  e si ha la luce del crepuscolo:rotfl:

    Meglio un caffè

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    • Nikonlander Veterano

    Bah in tutto quanto ho letto qui mi sorge il dubbio che non proprio tutti tutti abbiano le idee chiare su chi fa cosa all'interno della fotocamera.

    Max a Mauro arduo compito fare chiarezza. 

    A tal proposito credo che a non tutti sia chiaro il senso dell'articolo di Max, perché M con auto ISO sta come A con la FE2 con la differenza che con la vecchia carolina ci restava la sola libertà dei diaframmi, oggi la liberazione è sulla coppia tempo+diaframmi.

    Quindi a chi lamenta che in auto ISO +M la misura dell'esposizione è stranamente sempre ok, rammento che sta lavorando in automaticooo con esposizione asserivita alla misura esposimetrica , non è il Manuale della FX3 Byaschica o delle indistruttibili Nikon FM!!!!

    L'esposizione ad inseguimento / dettatura  della misura matrix delle nostre ottime fotocamere è perfetta nel 90% dei casi, ma ci sono situazioni in cui non ce la fa. Un esempio se il soggetto è piccolo  e bianco e lo sfondo è scuro scuro, non c'è matrix che tenga dobbiamo compensare ad esperienza con lo staratore. E quando mai capita una cosa del genere??

    image.thumb.jpeg.cd9317759e2e4000a36a18b6f38f4d6b.jpeg

    Talvolta. Bene, io preferisco controllare manualmente tutii e tre i parametri e buonanotte.

    Detto cio' a Max devo una precisazione.

     Oggi effettivamente è molto difficile rilevare una differenza qualitativa significativa  tra uno scatto a 100 iso ed uno a 800. Siam tutti daccordo che comunque qualcosa si paga, se non in rumore, in gamma dinamica. In questa direzione perché mai dovrei usare per riprese di paesaggio l'auto iso. Usero l'ottimo del mio sensore ad es 100 iso sulle 36mp ed agiro' di conseguenza. In questo sta la MIA scelta di non prendere nemmeno in considerazione auto iso.

     

    • Sono d'accordo 2
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    • Amministratori

    Infatti Valerio. Va da se che una cosa è il sottobosco con cervo (o ibis) edun altra, completamente diversa, un'onda di maestrale sulla spiaggia di Mondello

    20191101_135502_HDR.thumb.jpg.a7e34594d6ccb7ccf9c3ff47503022b2.jpg(oggi. NdR)

    Ma è indubbio che priorità agli ISO (M mode) sia ormai un parametro da tenere in considerazione.

    E che non viene spiegato da nessuno: eccetto che su Nikonland...

    :sorriso:

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    • Nikonlander Veterano

    Concordo al 100%%%% 

    e rincaro: mi capita di incontrare corsisti (serali) di fotografia CONVINTI di operare in "manuale" con auto ISO inserito. Dura farsi capire , figurati sperare che colgano la differenza a cui tu fai riferimento.

    OT
    a fate ancora il bagno...?...??...

    (devi rispondere no, anche se menti, se no mi deprimo)

     

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    • Amministratori
    2 ore fa, Valerio Brustia dice:

    Concordo al 100%%%% 

    e rincaro: mi capita di incontrare corsisti (serali) di fotografia CONVINTI di operare in "manuale" con auto ISO inserito. Dura farsi capire , figurati sperare che colgano la differenza a cui tu fai riferimento.

    OT
    a fate ancora il bagno...?...??...

    (devi rispondere no, anche se menti, se no mi deprimo)

     

    caspita, i tedeschi ed i francesi in visita si: ma noi palermitani riprendiamo dopo San Martino: quando l'acqua si riscalda :supermarameo:

     

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    • Amministratori
    2 ore fa, Valerio Brustia dice:

    Concordo al 100%%%% 

    e rincaro: mi capita di incontrare corsisti (serali) di fotografia CONVINTI di operare in "manuale" con auto ISO inserito. Dura farsi capire , figurati sperare che colgano la differenza a cui tu fai riferimento.

     

    e' per quello che ho scritto l'editorale.

    Anche Watanabe, cui l'ho linkato si è difeso così:

    wat.PNG.e9d548fa22a8c287767ccc421cab41f7.PNG

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    • Nikonlander
    Il 1/11/2019 at 15:23, Bilbo dice:

    M per  tempi più veloci di 1/250'', Auto-ISO
    S per tempi più lenti di 1/250'', Auto-ISO

     

    M con tempo 1/250'', diaframma sempre tutto aperto, Auto-ISO (salvo che col flash, M puro ad f/8 e 1/100'').

     

    Per cortesia, prima foto in alto: perche' 1/250?  . Capisco il diaframma 1.8 per un bokeh , iso auto che ha dato 560 per la particolare condizione di luce ( presumo poca), ma  per  i tempi?   ( sto imparando da voi) .I dati exif  mostrati a fianco di ogni foto pubblicata  ora sono piu' interpretabili dopo aver letto il presente articolo di Max sulla modalita' M ( che io uso sempre)e le duplici variabili T/D.

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    • Nikonlander

    Scattando prevalentemente su treppiedi uso A con ISO al minimo e diaframma che mi serve. In notturna ovviamente M ISO fissi. Quando facevo foto di volley, tanti anni fa, AUTO ISO e M era lo standard, con i tempi che la luce permetteva e il diaframma tutto aperto.

    Credo che non ci sia una verità assoluta, ogni fotografia deve comprendere anche la scelta del modo migliore per farla. Il vantaggio poi portato dalla ML di vedere direttamente a mirino l'esposizione completa ulteriormente le possibilità operative.

    Io trovo veramente ridicolo il selettore PSAM (e Auto...) su macchine che non sono propriamente entry level. Era meglio dedicare quello spazio ad altro. Trovo invece comodi i 3 U. Uno l'ho impostato di standard su foto silenziosa senza stabilizzatore, per l'uso su treppiedi, uno su Bulb, per i tempi oltre i 30 secondi, l'altro è ancora libero all'occorrenza. Gli U hanno il vantaggio che spegnendo e riaccendendo si tornano a regolare da soli sulla impostazione predefinita, lo trovo molto comodo.

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