Eccolo qua. E' sempre in agguato, l'affarone per dotarsi dell'obiettivo o del corpo macchina sovradimensionato.
Nikon Z8, Nikkor Z 24-120/4 (perché Nikonland dice che ci vuole). E naturalmente 70-200/2.8 S e 180-600. Perchè lungo ci vuole.
Più altre occasioni, varie ed eventuali.
Addition complessiva che rasenta i 12.000 euro. Non male per uno che fotografa.
Ma è giusto così, bisogna soddisfare le proprie voglie quando si può.
Però. Però, non sappiamo come. Capita di approfondire le esigenze, per così dire, di contorno e si scopre altro.
Si scopre che ai piedi di un completo di Armani dell'ultima collezione, quel fotografo porta delle Superga con cui ha fatto la mezza maratona di Torino del 1987.
Ancora belle, forse un pò impolverate. Ma comodissime.
E l'unica scheda di memoria è una sandisk da 32 GB, tutta sgrattata, recuperata dalla D90. Regge anche i video 4K da quello che c'è scritto. Anche se all'epoca dell'acquisto non si sapeva nemmeno cosa fosse il video 4K.
Guai a Nikon se si scopre che con quella scheda di memoria non ci si fanno i 120 scatti netti al secondo ! Eccheccavolo, gli è costata 48 euro nel 2012.
Le batterie ? Ci vogliono batterie aggiuntive per le sessioni di agguato nei boschi.
Originali ?
Meglio di no. Un paio di Pattone con un caricabatterie per la presa accendisigari dell'auto. Anche se le auto di oggi l'accendisigari non ce l'hanno più. 68 euro il kit.
Ogni tanto perdono la carica, ma per quello che fotografa lui, vanno comunque bene.
Il computer va benissimo. Anzi meglio. Ha un case robusto che regge anche i terremoti. Dentro ha un Core Duo Due che va come una scheggia. Con Windows Vista.
Photoshop è crakkato. Lightroom solo in versione prova, imbrogliando con le mail di registrazione false del periodo di 15 giorni.
Ma naturalmente tutta una serie di plugin di ogni tipo, Topazi e Lapislazzuli, di quelli consigliati dai guri della fotografia, quelli che dicono sempre : mai più senza.
Non importa se per scaricare le foto sull'unico disco meccanico interno capace di 80 MB/s ci vogliono delle ore. Tanto lui fa poche foto. Che non stampa. Però conserva con tenerezza.
Magari adesso sta pensando di comperarsi un armadietto termobarico a umidità controllata. Non si sa mai, col riscaldamento globale nell'età dell'ebollizione.
Dove conservare l'attrezzatura fotografica nei lunghi periodi di inattività, tra il momento in cui ha fatto l'ultimo acquisto e in cui farà il prossimo.
Lui è felice così.
Noi un pò meno. Perché ci domandiamo a che scopo ci impegniamo a consigliare, ogni volta raccomandando che è inutile avere una fuoriserie se non si possiede il garage in cui custodirla e un meccanico fidato in grado di metterci le mani.
Ovviamente poi arriva la domanda su come aggiornare un pezzo del "contorno" ma sempre dopo quella se sia il caso di sostituire il 14-30/4 con il 14-24/2.8 per quel viaggio alle Maldive per fotografare la stellata dell'Oceano Indiano.
Del resto il contorno non si sfoggia come una fiammante Z8.
Forse fa bene Apple a rendere inutilizzabili i computer con più di 3-4 anni di età, non consentendone l'aggiornamento e mettendo nell'impossibilità i fornitori di programmi terzi di rendere disponibili le versioni nuove dei loro software.
Almeno costringono gli adepti della mela a cambiare l'elettrodomestico con il suo sistema operativo dal nome esotico.
Dovrebbero fare la stessa cosa Nikon & Co. con le schede di memoria e le batterie.
Come dite, già lo fanno ?
Bene, allora tutto è normale sul fronte occidentale.
Forse dovrebbero farlo anche con quegli obiettivi a manovella che alcuni si ostinano a voler continuare ad utilizzare con macchine pensate per obiettivi drive-by-wire.
Ed impedire il trasferimento dei file su computer adatti a fogli di calcolo ad interfaccia a caratteri.
Recommended Comments