Prendo spunto dal contest di Nikonland appena concluso per fare le mie riflessioni sul secondo posto conquistato con una delle foto presentate.
La premessa sono i miei pregiudizi sull'uso in digitale del bianconero, che mi ha portato negli ultimi vent'anni di pratica fotografica (quelli digitali) a limitare moltissimo, drasticamente, la quantità degli scatti realizzati in questa modalità di ripresa.
Al contrario che nei vent'anni precedenti, quando la proporzione si attestava sul 50% delle foto scattate.
La mia posizione è quella quindi di uno strenuo sostenitore del mezzo fotografico, in funzione della necessità interpretativa del fotografo:
se mi doveste fare una domanda a questo punto sarebbe
"quindi hai forzatamente cambiato soggetti, diminuendo drasticamente la tua percentuale di scatti in B/N?"
e la mia risposta sincera, sarebbe:
"SI! "
Con queste premesse, andiamo al caso in oggetto: il contest si è dipanato per due settimane ed in un primo momento sono rimasto alla finestra, ad osservare quali fossero le foto che man mano venivano messe in competizione.
L'ultimo giorno utile, ho allegato le mie tre foto, ossia queste:
(questa non ha preso voti)
(questa è quella arrivata al secondo posto)
(questa è arrivata 8^ ex-aequo)
Nella realtà la mia partecipazione ed il consenso ottenuto con due foto su tre, del quale ringrazio singolarmente ogni persona che mi ha voluto concedere il suo apprezzamento, io la ritengo solamente propedeutica a questo editoriale e regalo pertanto i miei piazzamenti ai partecipanti che mi hanno seguito, cedendo loro le mie posizioni in classifica.
Ecco cosa ho fatto per ottenere queste tre foto in "bianco e nero":
i files rispettivi sono di altrettante foto a colori, pensate (bene o male) a colori senza alcuna velleità nè prima, tantomeno dopo la scatto, di procedere a conversione in "bianco e nero", ossia le seguenti tre:
Palermo, piazza San Domenico e basilica, Nikkor Z 20mm f/1,8 @ f/2.8 t/5000
scattata con esposimetro spot* appositamente per perdere nel nero le ombre e valorizzare luce e contrasto.
Malriuscita: non soddisfatto !
Allora l'ho convertita su LR in BN e ho esagerato il recupero delle ombre chiuse in basso, usando molta della correzione della vignettatura, per creare l'effetto ovale da cartolina da anni Trenta del 900, al contempo agendo sui cursori di chiarezza in enfasi e di rimozione foschia in deenfasi, accentuando neri e bianchi ed anche le luci insieme alle ombre.
Non è piaciuta neppure ai votanti, perchè davvero estrema (e molti di loro non avranno mai visto le cartoline d'epoca cui facevo prima riferimento) ed immaginandomelo, mi sono dedicato ad una seconda foto, per così dire...ruffiana.... ossia, la seguente
Palermo, stazione Centrale, treno storico, Nikkor Z 24-120mm f/4 @ 68mm f/5,6 t/100
Questa l'avevate già vista nel relativo blog, ma forse non ci pensavate più quando ve l'ho riproposta.
Mi piaceva già così, anche per il contrasto cromatico tra treno e soggetti e quello temporale fra treno storico e cellulare, su cui ho prodotto la messa a fuoco.
Quale immagine migliore per mettermi a fare il DJ sulla consolle di LR, impiastricciandola di ogni possibile orpello?
Filtro seppia per ritratto in BN, alterazione della gamma cromatica e delle temperatura colore della luce per ottenere una migliore graduazione lontana dal rosato e vicina al giallastro, aumento dell'effetto foschia, che fa tanto "Orient Express", ma sopra ogni altra cosa un aumento innaturale del rumore (ex grana pellicola alti ASA) portando oltre 50 il cursore del filtro "granulosità", diminuzione del contrasto per attenuare la nitidezza originaria dei 250 ISO della Z8.
Vi è molto piaciuta, andando a sfiorare col punteggio conseguito da vicino la foto vincitrice, molto carina, ma che a mio avviso non c'era alcun motivo di pubblicare in bianco e nero, in quanto già a colori sarebbe stata efficacissima (o probabilmente, come penso... è efficacissima, prima che fosse convertita)
Ma a voi piacciono gli effetti speciali e la fantascienza (cit.all'opposto della pubblicità Telefunken anni '80)
Proprio perchè anche a me piace giocare con gli effetti speciali ed ispirandomi al celebre incisore sguizzero Maurits Cornelis Escher (che amo da sempre anche in quanto litografo era cultore assoluto del bianco e nero), ho voluto postprodurre anche la terza foto, scattata con un obiettivo molto particolare...
Palermo dal castello Utveggio con TTartisan 7,5mm f/2.0 aps-c su Nikon Z30
Anche questa dovevate aver già visto a colori, ma a me le colonne incurvate dal fish-eye rettilineare e le palme in secondo piano sul panorama della città sottostante, avevano fatto pensare (già a colori) a celebri lavoro di quel Maestro,
come Galleria di stampe
ed alla sua palma di Su e Giù
Bene, la mia visione escheriana di Palermo, da un castello costruito perlappunto nel periodo in cui il Maestro era nel clou della sua produzione, è così:
Conversione semplice in BN, giusti i livelli preesistenti di contrasto e luminosità, ho accentuato quest'ultima, semplicemente utilizzando il controllo delle ombre e dei bianchi ed enfatizzando molto la chiarezza, ai limiti del clipping delle alte luci. Ho aumentato la sensazione di particolato luminoso, deenfatizzando la rimozione foschia (quindi aumentandola).
Vi è piaciuta anche questa e l'avete votata in maniera soddisfacente, anche se delle tre quella che avrei preferito avanti era proprio questa: magari non tutti hanno colto il richiamo ad Escher oppure qualcuno se la ricordava già a colori.
In buona sostanza...
Ritengo che una foto in bianco e nero digitale, pur potendo essere facilmente creata con programmi di fotoritocco a disposizione di tutti, ancora peggio con le suites di filtri dei quali alcuni di voi sono esperti conoscitori e costanti acquirenti, sia un'opportunità di interpretazione di una scena come poche.
A mio giudizio e sulla base della mia esperienza, bisogna dotarsi di forma mentis specifica, ossia uscire da casa già con l'idea preconcetta di cercare soggetti adatti e di impostare la metodologia di scatto in funzione di ciò.
Suggerirei di non precostituirsi banchi di memoria da richiamare alla bisogna, perchè...come in ogni ambito fotografico, bisognerebbe farsi un'idea delle regolazioni da apportare a fotocamera ed obiettivo, davanti al soggetto ed alla luce inquadrata.
Il Bianco e Nero con le iniziali maiuscole è una pratica fotografica mirante ad enfatizzare i contrasti di luminosità dei soggetti ritratti, in funzione del tipo di luce e della risposta del sensore: una bellissima palestra mentale!
Consiglio di ragionare come si faceva con la pellicola in BN, ossia dimenticando la funzione di AutoISO (il sensore digitale reagisce differentemente alla differente amplificazione del segnale luminoso) scegliendo una o due sensibilità di elezione, funzionali allo scopo.
Ancora: la luce tradotta in tonalità di grigio, fa sì che la sua misurazione DEBBA avvenire con cellule esposimetriche specifiche: Nikon ve ne mette a disposizione ben tre a vostra scelta, ossia spot, spot* e media compensata. Sta a voi imparare quando utilizzarne uno piuttosto che l'altro, in funzione della zona che vogliate misurare per scegliere la densità finale della vostra scala di grigi.
Chi usi il Matrix pensando di fare BN otterrà sempre risultati diversi tra loro a parità di condizioni e non dipendenti dalla sua volontà, ma dagli esempi presenti nel chip dedicato sulla scheda madre.
Un pò come andare a grattugiare il parmigiano sulla pasta con le vongole, se mi passate la metafora.
Terzo consiglio: nel profilo colore Monocromatico delle vostre Nikon, è presente la possibilità, shftando verso destra, di regolare parametri importanti in relazione al vostro soggetto che desiderate rendere in BN, insieme alla possibilità di inserire in ripresa i principali filtri di compensazione BN, come il RED, lo Yellow, il Green e l' Orange.
Se avete usato gli stessi filtri sugli obiettivi di quando il BN era a pellicola sapete già che detti filtri servono ad assorbire la gamma di colore corrispondente ed enfatizzare quella opposta: giallo, arancio, rosso, sono livelli crescenti di schiarimento dei colori reali corrispondenti e di enfatizzazione dei blu, azzurri, celesti.
Un filtro rosso drammatizzerà enormemente un cielo azzurro e farà schiarire gli oggetti dello stesso rosso. Via via di meno i filtri arancio e giallo (quest'ultimo praticamente da usare SEMPRE)
Un filtro verde riuscirà a fare selezione tra i verdi di una scena di natura con piante ed alberi, riuscendo a generare dei grigi differenziati.
Ovviamente i filtri di compensazione si possono applicare anche in post produzione, ma io che sono un fotografo, pretendo di utilizzarli sempre già al momento della ripresa e di cambiarli, quando il soggetto sia variato e ne richieda un altro.
Ovvio che i filtri delle suites siano molto più incisivi di quelli on-camera, ma perlappunto, sono frutto dell'intelligenza altrui e non della nostra attitudine fotografica che dovrebbe esprimersi per il 90% almeno in fase di ripresa. (IMHO)
Stendo un velo pietoso su tutti coloro che credono di avere scattato una foto anche dopo averla tostata con programmi specifici di fotoritocco, come i vari Topazio, Silversurfer e simili.
Credono di aver realizzato quelle foto, anche quando l'intervento della postproduzione diventi determinante rispetto il risultato mediocre ottenuto in ripresa.
Oppure il risultato in ripresa è già buono se non quasi ottimo, ma ormai...hanno comprato quella licenza e a quel punto...ne faranno sempre uso.
Le foto del contest che ho votato, andatevele a cercare, due su tre sono immagini che anche fossero state scattate a colori...i colori non sarebbero stati percepibili e sarebbero sembrate in bianco e nero già da subito.
Non so se siano conversioni da foto a colori, non so se quei due fotografi abbiano o meno seguito i consigli soprascritti, ma so che in quelle occasioni... hanno visto la Luce e hanno voluto fotografare quella !
Niente altro che questo, il Bianco e Nero....
by...
Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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