Non ci si ferma con il progresso, nè con le fotocamere digitali nè, tantomeno, con i supporti di memoria a corredo, che anzi dovrebbero precorrere la presentazione dei modelli da equipaggiare, per avere sempre e da subito a disposizione il supporto più performante, al momento dell'acquisto di una nuova fotocamera.
E' il caso di questa scheda SD, che con le zie e nonne che condividono lo stesso standard ha cromosomi del tutto differenti. Oltre ad una struttura fisica che è forse l'anello debole di questa famiglia di supporti, rispetto quella delle CF Express. Salvo aspettare la commercializzazione delle future SD Lexar in metallo, come già altri marchi hanno proposto, a prezzi effettivamente indistinguibili se non anche superiori a quelli delle menzionate CF Express che ormai sono diventate la pietra di paragone tra i supporti di memoria moderni.
Mi capita sempre più spesso di trovarmi a discutere con persone le quali, dopo aver speso un botto di soldi per l'acquisto di fotocamere obiettivi e borse alla moda, poi lesinino sull'acquisto del pezzo forte della produzione di foto: il supporto di memoria su cui dovranno velocemente transitare i file partoriti da sensore e processore della fotocamera.
Una SD di buon livello come questa Lexar Professional da 256GB costa ben al di sotto di 100 euro ed è quindi inspiegabile come certe preclusioni attraversino la mentre di chi dovrebbe desiderare anche per questi strumenti un livello adeguato alla qualità delle altre attrezzature.
UN attrezzo: la scheda di memoria è come un martello per il quadro o una pompa dell'olio per il motore a scoppio di un'automobile...
non deve essere seducente o profumata, ma far bene il suo lavoro.
Ed io l'ho caricata subito, attraverso la Nikon Z50ii per ora tra le mie grinfie, di più di 3mila files tra NEF e JPG, realizzati con scatti in sequenza alle maggiori velocità consentite da questa piccola ma brillante fotocamera, che ne hanno occupato il 9% circa dello spazio disponibile dei 256 GB, per un carico complessivo di circa 22 GB
scaricati poi sul mio PC a velocità attorno ai 200MB/s
Lo step successivo, il passaggio ripetuto in tre volte su CrystalDiskMark per valutarne le prestazioni rispetto quelle di targa, utilizzando poi la rilevazione media ottenuta, che mi pare essere di tutto rispetto se non ancora di più:
addirittura in tutti e tre le rilevazioni il dato in scrittura è superiore a quello di targa !
E questa sorpresa ci fortifica della scelta, rispetto al taglio minore da 128GB (che è accreditato di prestazioni dichiarate inferiori) e rispetto a quelli superiori, che arrivano fino alla scheda da 1TB, nella fattispecie del sensore della mia futura Z50ii personale, francamente non necessari.
Un dato di riferimento rilevato in contemporanea, quello della precedente Lexar Professional da 256GB
che rimarca ulteriormente la differenza in scrittura rispetto la sorella più attuale.
Di Lexar su Nikonland ci fidiamo e per questo continuiamo a comprarne.
Dedicato a chi possa interessare...
Max Aquila photo© per Nikonland 2024
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