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    Nikon Prostaff P7 8x42 in prova

    Messaggio aggiunto da M&M,

    Anche in questo caso, un caloroso ringraziamento all'ufficio marketing di Nital che a poco più un mese dall'annuncio dei nuovi Prostaff ce ne ha mandato un sample in prova. Questo bel binocolo 8x42 che ci ha accompagnato in più occasioni in queste assolate giornate di luglio, è già tornato alla base a fine test.

    Consideriamo i binocoli Nikon serie Prostaff come gli entry-level tra quelli dotati di prismi a tetto.
    La mancanza di lenti ED li differenzia dai più pregiati Monarch ma le forme, grazie al design, sono pulite, lineari e compatte. Moderne.
    Le prestazioni sono comunque di buon livello e il rapporto prezzo/prestazioni molto interessante.

    Presentata lo scorso mese di giugno, la linea Prostaff adesso vede introdotti 8 nuovi modelli, declinati nelle classiche serie con lenti da 30 e 42mm e con ingrandimenti di 8 e 10x, divise in due linee, denominate P3 e P7, presumibilmente dipendenti dal numero di superfici trattate (3 e 7).

     

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    i quattro binocoli disponibili nella linea Nikon Prostaff P7

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    e le caratteristiche tecniche principali.
    Si tratta essenzialmente di due linee di carrozzeria che condividono l'impostazione generale, cambiando, a parità di obiettivi, l'ingrandimento fisso.

    Il modello in prova è quello probabilmente più interessante, in quanto vanta già lenti da 42mm e mantiene un confortevole ingrandimento 8x.
    Il peso complessivo è di circa 600 grammi, le dimensioni non superano i 15x13cm. La luminosità è buona, la migliore del gruppo.

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    la precedente linea Prostaff 7s, modello 8x42, equivalente per posizionamento, al nuovo modello in prova.
    I nuovi Prostaff P7 prendono il posto dei Prostaff 7s, usciti di catalogo ed in esaurimento presso la rete di vendita.
     

    COME E' FATTO

    rispetto ai precedenti Prostaff 7s il design si presenta più sobrio in generale, con i due scafi composti sostanzialmente da tronchi di cono in policarbonato iniettato di resina, rivestito da una superficie gommata ergonomica. Mancano le sagomature sinuose dei precedenti, il disegno si avvicina in questo molto di più ai Monarch.
    I prismi a tetto vantano un processo di alluminatura che ne consente una elevata luminosità e una relativa resistenza ai riflessi.

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    i due semicorpi sono articolati da un ponte abbastanza esteso, mobile il giusto con la ghiera di messa a fuoco ben dimensionata.
    I paraluce sono ben fatti e consentono una visione senza occhiali di ottimo livello. Ma si tratta di un binocolo ottimo per l'uso anche con gli occhiali.
    In questo, il modello 8x42 si presenta più confortevole del 8x30, almeno nella mia esperienza con il mio Prostaff 7s 8x30.
    Infatti l'estrazione pupillare è la più elevata della serie.
    Teniamo conto che d'estate, oltre che per chi ha difetti di vista (come il sottoscritto) gli occhiali da sole saranno probabilmente ampiamente utilizzati.
    Quindi l'uso con gli occhiali non è mai da sottovalutare.
    E' scomodo fare leva e metti, dovendo intanto anche regolare eventuali tarature diottrica.

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    che in questo modello é sull'oculare di destra, come d'uso nei Nikon, tramite un anello che è dotato di fermo.
    L'anello purtroppo non è totalmente zigrinato e la sua rotazione non è agevolissima.
    Il fermo è piuttosto duro da azionare ma in questo c'è la sicurezza che poi non si muoverà accidentalmente.

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    il complesso, complici anche l'assenza delle solite scritte Nikon dorate, si presenta piuttosto sobrio.
    Con una texture ben disegnata che contribuisce alla presa sicura in mano anche senza usare le cinghie (io detesto ogni tipo di cinghietta).
    La tonalità è cangiante e va dal grigio medio al verde appena accennato.

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    solo una scritta Nikon argentata sul frontale, le altre iscrizioni semi-invisibili.
    Nella foto sopra si vede il trattamento antiriflessi tendente al verde smeraldo con piccole sfumature magenta a seconda della luce.

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    sopra é chiuso e sotto è completamente esteso. La regolazione della distanza interpupillare è molto agevole. Forse sin troppo.

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    come lo è la regolazione di messa a fuoco, forse è solo il caso del mio modello in visione. Ma io preferisco di gran lunga che la ghiera di messa a fuoco sia dura e stabile, per non poterla muovere inavvertitamente durante l'uso.
    Ciononostante si mette a fuoco agevolmente. Lo ripeto, forse è solo il mio esemplare perché tutti gli altri Nikon che ho provato sinora, anche dopo anni, presentano un movimento con una resistenza adeguata.

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    dettaglio dell'estensione del paraluce e l'anello per montare la cinghietta

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    viste superiori. Solo la scritta P7 in bianco è evidente il resto è semplicemente in rilievo, non verniciato

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    ma di fatto scompare in esterni.

    PRESTAZIONI OTTICHE

    Nell'uso ho riscontrato una gradevole assenza di distorsioni geometriche a tutti i livelli, come anche di vignettatura, pure in una giornata di sole pieno come in questo caso.
    La vista sul lago è completa, anche guardando ai bordi l'immagine.

    Sul piano delle aberrazioni cromatiche, pur presenti, queste sono da andare a cercare su linee tese e con forte differenza di luminosità, e solo un occhio allenato le può mettere riscontrare agevolmente.
    Questo nonostante i vetri usati non siano nobili prodotti di tipo ED.
    La curvatura di campo è quasi assente per quanto io riesca a vedere ad occhio nudo.

    In quanto ai difetti di coma, sottolineo quanto questo non possa essere considerato un binocolo astronomico, per nulla, ma le fonti di luce sono ragionevolmente puntiformi (se riuscite a stare abbastanza fermi da tenerle ben inquadrate).

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    vista attraverso le lenti principali

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    e dalla parte degli oculari. Assenza di riflessi importanti, tonalità di verde del trattamento confermata anche sul campo.

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    sui difetti ottici mi fermerei qui, sapete come la penso.

    Un binocolo non produce fotografie, vi fa godere il mondo che avete di fronte con gli occhi. Ed ognuno di noi, volente o nolente ha difetti di vista.
    Possiamo anche sottoporre un binocolo ai test di laboratorio più severi ma se poi i nostri occhi non sono in grado di distinguere dettagli molto fini o non sono sensibili a certe raffinatezze, sarà difficile andare oltre quello che vediamo ...

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    COME VA SUL CAMPO

    al netto della relativa difficoltà nel regolare tenendo gli occhi negli oculari la correzione diottrica e la relativa "mollezza" della messa a fuoco e della meccanica in generale, che io ritengo essere limitata al sample in prova, questo binocolo va molto bene, specie se consideriamo il prezzo allineato a questa fascia di binocoli ed inferiore ai 300 euro.
    Non è un oggetto di lusso, non lo è nell'aspetto e nelle finiture ma in termini di prestazioni non lo si rimpiange.

    L'immagine è netta, nitida, materica. Si nota una resa più tridimensionale di altri binocoli che ho provato, più soggetti ad un forte schiacciamento dell'immagine.
    Rispetto al mio 8x30 della generazione precedente la differenza - a vantaggio di questo P7 - è abbastanza immediata e ci vuole poco per convincersi che sono stati fatti dei passi avanti.
    Che sia lo schema ottico, il trattamento o i materiali usati, l'immagine è più convincente.

    Viene voglia di usarlo ed è divertente riuscire a distinguere dettagli invisibili anche a lunga distanza.

    Mi ha particolarmente convinto l'immagine della luna piena alle 04:00 del mattino ma specialmente riuscire ad individuare gli aerei in volo dalle scie di condensazione appena rischiarate dalle luci intermittenti di navigazione. L'aereo, quasi invisibile ad occhio nudo per la quota di volo, diventa a portata d'occhio, pur nel buio della notte.

    Ma è in tutte le occasioni che questo binocolo si distingue per le qualità della sua immagine. Appena regolato, i dettagli riempiono l'intera visuale.
    Quasi dispiace che il campo inquadrato non sia superiore. Ma questo taglio è un compromesso tra osservazione e scoperta ed è corretto che sia così.

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    lato oculari e iscrizioni sulla ghiera di messa a fuoco

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    ancora un dettaglio della regolazione diottrica con il suo fermo

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    oculare e paraluce

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    paraluce estesi

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    a confronto con il mio piccoletto. I vantaggi del piccolo sono evidenti ma così anche la scomodità d'uso nella pratica.
    Si nota anche il diverso stile, completamente cambiato tra le due generazioni di binocoli di classe comunque omogenea.

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    sovrapposti, la differenza tra le lenti è tutta a vantaggio del P7 8x42.

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    ancora un dettaglio degli oculari e dei riflessi del trattamento superficiale.

    CONCLUSIONI

    Nikon con questa nuova serie ha scelto, per l'estetica, di seguire l'understatement già tracciato con le serie superiori e i top di gamma.
    E' un Nikon ma per capirlo bisogna guardare da vicino. I precedenti Prostaff, con le loro scritte dorate invece te lo gridano da lontano.
    Poco male perché sul piano ottico, che è quello più importante, non ci sono arretramenti.

    L'immagine, anche avendo a mente quella del più pregiato M7 8x42 che ho provato di recente, non è così in ritirata, nonostante il costo di questo P7 sia notevolmente più conveniente.
    Anzi, devo dire che non considerando io come "definitivi" e "per una vita" i binocoli ma come strumenti da uso continuo, ed avendo io svariati difetti di vista che non valorizzano per forza di cose, i modelli più sofisticati, tendo a preferire le soluzioni ragionevoli sul piano del rapporto prezzo/prestazioni.

    Ci sono sul mercato binocoli 8x42 da 1000-1500 e più euro. Sono certamente oggetti prestazionali e con meccaniche a tutta prova ma in fondo bisogna sempre avere ben in mente cosa ci serve e per farci cosa.
    Se avete bisogno di un binocolo generico, buono praticamente per tutto, senza particolari limitazioni, dal prezzo interessante (ho visto street-price intorno ai 280 euro, forse anche qualche cosa meno), potreste anche fermarvi qui. Forse buttare l'occhio su un modello da 2.800 euro sulle prime non vi renderebbe palese dove sia tutta questa differenza.
    E' un pò come era nell'hi-fi, per avere piccole migliorie in termini di pura esperienza di ascolto, i costi lievitavano di un fattore 10.
    Probabilmente è così anche con i binocoli.
    Quindi promosso ?

    Si, avuta conferma che il movimento della meccanica nei modelli commerciali offre più resistenza all'uso, come piace a me.

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