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  • Massimo Vignoli
    Massimo Vignoli

    ColorChecker Studio per calibrare la stampante

    ColorChecker Studio è la soluzione di Calibrite per la calibrazione professionale dallo scatto alla stampa, definita dal produttore come lo strumento ideale per chi vuole raggiungere la corrispondenza dei colori tra schermo e stampa (qui dettagli dal produttore).

    Si basa su uno spettrofotometro, questo:

    MV-Z6II-20230108-5227.thumb.jpg.020ba301d62d288d208a9b20231b5082.jpg

    Nella scatola c'è un color checker piccolo, che è una schedina di plastica con 24 patch colorate, utile sia per fare la calibrazione della macchina sia per prendere il bilanciamento del bianco e dei colori della scena ripresa, ad esempio in still life quando la loro riproduzione perfetta dei colori è obbligatoria.
    Life.jpeg.8a83b43bdf7d31d8dfd537983d194f47.jpeg
    (immagine cortesia del sito ufficiale del produttore).

    Lo spettrofotometro lavora insieme al software CCStudio, compatibile con Mac e PC. Lo sto usando da diversi mesi, prima per lo schermo ed ora per la stampa avendo cambiato la stampante. Non ho ancora provato a profilare le macchine fotografiche ma francamente credo che non lo farò, non ne vedo l'utilità in quanto i profili ProStandard di Capture One sono decisamente molto molto buoni e perchè, non facendo riproduzione, a me sostanzialmente interessa immensamente di più che vada in stampa quello che vedo sullo schermo del mio Mac. 
    Per completezza di contesto, prima di addentrarmi nel come si fa a calibrare la stampante aggiungo due informazioni:
    * Un buono schermo è determinante per una corretta visione delle immagini, ma ancora di più è necessario che questo sia a sua volta calibrato per restituire al meglio i colori e ancora di più la luminosità
    * La calibrazione della stampante va fatta per ogni carta usata.

    Veniamo quindi a noi: come si calibra la stampante con Calibrite Color Checker Studio.

    Utilizzando CCStudio, il software in dotazione, si stampa su un foglio A4 della carta per la quale si vuole calibrare, una pagina di patch di colori calcolata direttamente dal SW. Non ci sono operazioni particolari, solo avere la stampante connessa e caricato un foglio A4 della carta che volete calibrare. Questo il mio:
    MV-Z6II-20230108-5219.thumb.jpg.5b7df45021c21ea1be4874853ec9aa1e.jpg

    Il foglio va fatto asciugare per bene (loro consigliano una decina di minuti, io ho preferito alcune ore). E poi, sempre guidati dal SW, si fa la calibrazione dello strumento (eseguita in automatico) e semplicemente lo si passa su ciascuna delle righe, facendolo scorrere da destra a sinistra. Così.
    MV-Z6II-20230108-5223.thumb.jpg.d2e53630dba8cc866d4e4bcf833f7b19.jpg
     

    MV-Z6II-20230108-5224.thumb.jpg.e709158ca103640b7495a3b0005c8114.jpg

    È una operazione che dura un paio di minuti al massimo, finita la quale il SW produce una ulteriore stampa di ottimizzazione, usata per affinare le aree che dalla prima lettura producono i colori meno fedeli. Nel mio caso è stata questa:
    MV-Z6II-20230108-5220.thumb.jpg.441c4160f59ba3c6aaaf89f02b0a343f.jpg

    Per la quale si segue una seconda volta l'iter precedentemente illustrato (asciugatura, calibrazione strumento, lettura patch), alla fine del quale il software fornisce il profilo ICC.
    Con questo profilo si fanno due cose fondamentali:
    * il softproof, per vedere in anteprima ed a video una simulazione di come colori e contrasti verrano resi in stampa (utile prevalentemente in caso di colori iper saturi o specifiche esigenze di rappresentazione di zone molto chiare o molto scure).
    * La conversione per la stampa, fatta direttamente dal SW usato per l'operazione che nel mio caso è ancora Capture One.

    Prima di andare a vedere il risultato, segnalo a chi non è esperto di stampa casalinga che comunque un profilo deve essere usato e che l'alternativa è o il cosiddetto profilo canned, cioè quello prodotto per le stampanti "di mercato" direttamente dal produttore della carta che si usa, o utilizzare un service esterno, al quale inviare la stampa del foglio delle patch per eseguire lo stesso processo... ma pagando il servizio invece dello strumento.

    Qual'è la differenza? beh, molto semplice:
    - il profilo canned è calcolato con una stampante dello stesso modello di quella che usate voi, ma c'è variabilità nella resa tra stampante e stampante. Resa che può anche cambiare nel tempo e che quindi prevede, come per gli schermi, di rieseguire la calibrazione. 
    - Il service esterno dovete pagarlo. Dipende da quanto è costoso e da quanti profili volete fare capire quale dei due approcci è più conveniente. Io in realtà ho deciso sia perché dovevo cambiare il colorimetro sia perché sono uno che le cose le fa quando ha tempo. Non posso immaginare di voler stampare su una carta appena comprata e dover aspettare il tempo del vai e vieni della carta via posta con il service!

    Tornando alla stampa, io per testarne la qualità e comprendere le proprietà delle diverse carte di rendere il colore ed il contrasto utilizzo un file, che ho recuperato nel lontano 2007 quando ho iniziato a stampare le mie fotografie. Questa per i nativi analogici è un po' più difficile da capire. Il fatto è che la carta non è digitale, la sua risposta non è perfetta e non è capace di riprodurre i chiari-scuri da 0 a 255. In questo, ricorda un pò i limiti della pellicola. Il file è questo:

    PrinterEvaluationImage_V002_ProPhoto.thumb.jpg.2ca2c1409d4b937a8386669db2af0370.jpg

    E' molto comodo perché, vedete, contiene incarnati di diverso tipo, colori saturi, colori divisi in patch, ed i fondamentali bianchi e neri. Quindi mi consente di capire come rende una carta ma anche come la mia catena di stampa gestisce il colore. Oppure può servire a capire come lavora un qualsiasi service di stampa se avete la pazienza di mandarlo in stampa e vederne i risultati.
    Ad esempio, mi fa capire come la carta gestisce i neri profondi, cosa essenziale per stampare le fotografie fatte in notturna. Ma anche i bianchi e neri molto densi.

    Ed eccoci alla prova della verità: come stampa questo file con i due profili?

    MV-Z6II-20230108-5222.thumb.jpg.db0b037748e78bb9125b771787902863.jpg
    Canned, scaricato dal sito di Innova (stampa su carta IFA 14)

    MV-Z6II-20230108-5221.thumb.jpg.115db62b85e7a60ded003bc735a9e934.jpg
    Calibrite (ovviamente sempre carta Innova IFA 14)

    Ora, ovviamente, occorrono alcune precisazioni. Le due stampe sopra le ho fotografate. Le ho rese con il miglior bilanciamento del bianco e con un profilo a conversione lineare nel sw di regolazione per evitare il più possibile di alterare colori e contrasti. Sono abbastanza fedeli ma non perfette. Ma la loro significatività in questo contesto non è tanto confrontarli con il file quanto tra di loro (per renderli confrontabili con il file avrei dovuto fotografare il mio schermo in softproof, ma introducevo ulteriori variabili e non ne uscivo lo stesso).

    Per vedere le differenze vi consiglio di guardare ad esempio i verdi, in particolare le patch più sature al centro, che nel profilo canned sono irrelisticamente separati mentre nel file sono decisamente più vicini e, altro particolare interessante per chi si avvicina alla stampa, le estremità dei neri profondi e dei bianchi molto chiari - entrambi non perfettamente riproducibili da questa carta opaca (che come noto tende a perdere un po' di contrasto, si vede soprattuto nei neri ma esiste anche nei bianchi).

    Spero sia utile, anche per capire un po' di più del processo di stampa e del perché si possa amare fare da se le stampe e non affidarle ad un professionista: la stampa è interpretazione, perché la carta non è digitale e non gestisce in modo perfettamente lineare nessun file. Ed il processo di stampa è quello che finalizza l'azione del fotografo. 
    Almeno per come la vedo io: la fotografia è... di CARTA!!!

    Massimo per Nikonland (c)
    13/1/2023


     

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    Commenti Raccomandati

    • Nikonlander Veterano

    Metto il primo commento. Questo articolo l'ho scritto per due motivi:
    1) Mauro e Max che spingono per la condivisione di quello che si sa
    2) Leo che ha comprato una nuova stampante
     :sono_muto:

    Quello che non mi è chiaro, essendo argomento tangente la fotografia ma alla periferia della galassia, quanto la stampa fai da te possa interessare. Quindi fatemi capire. Se c'è interesse possiamo parlare di stampanti (io pure ho sostituito la mia vetusta Epson 3880 a dicembre), di carta e di tutto il procedimento. A me stampare piace. Possiamo anche parlare di quanto sia diverso rispetto a usare le fotografie solo per i social :)... avete presente la differenza tra tristissimi pixel ed una bella stampa 30x45? no? 

    • Sono d'accordo 4
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    • Nikonlander

    Ciao Massimo,

    molto interessante questo tuo articolo possiedo un "vecchio" (ma per il momento ancora ottimo) plotter stylus pro 4880, ho sempre lavorato con i profili generici forniti dai produttori delle carte che andavo ad usare mentre dall'altro lato mi fermo alla calibrazione del monitor con un altrettanto vecchio "eye one".

    Mi interessa molto questo discorso sulla calibrazione dell'accoppiata carta/stampante il che comporterebbe di cambiare il calibratore ma se i risultati sono tangibili penso ne possa valare la pena dato che la stampa ha sempre il suo fascino e ritengo ci sia poco da dire sulla soddisfazione rispetto al vedere la stessa fotografia su di un monitor.

    Grazie per l'articolo e buon fine settimana F.

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    • Nikonlander Veterano

    Interessantissimo! Beh, era forse ovvio che per me fosse interessante, ma penso lo sia anche per molti.
    Onestamente il ColorCheck valido anche per calibrare la stampa lo avevo adocchiato tempo fa, ma il prezzo mi ha sempre fatto desistere. Diciamo che arriverà in un momento futuro, per adesso mi cimento con qualche stampa più ad occhio: nel senso che stampo su carta e verifico i discostamenti ad occhio, letteralmente.
    E devo dire che con la nuova stampante (Canon PRO300) i colori sono incredibilmente molto simili a come si vedono su schermo (con una luminosità di 25-30%). A differenza di quella vecchia (Canon iX6850) che invece virava molto sul giallo e mi faceva penare non poco.
    Ma ancora non mi sono lanciato su carte particolari, per adesso le ho solo acquistate in attesa di studiarle e metterle sotto inchiostro.

    Per quanto riguarda lo stampare in senso più ampio, per me porta una serie di note positive:

    • è una parte che è sempre stata importante nella fotografia analogica, ma che quella digitale tende a far tralasciare, per un motivo o per l'altro. È il completamento di un processo che prima era ovvio e necessario, e mi piace riscoprirlo (per me che le fotografie analogiche le ho viste di striscio e con la compattina di famiglia punta e scatta)
    • stamparla e metterla in mostra (anche solo in casa) ti da anche un orgoglio maggiore del solo averla scattata, perché spesso si arreda con cose degli altri, ma quella... è tua tua
    • stampare mi stimola a fare meglio anche la parte di scatto della fotografia. Nel senso che di tutte le mie foto ce ne sono molte che mi piacciono, ma tra quelle solo alcune meritano davvero oppure rendono abbastanza bene da essere stampate e appese in casa. E questo mi stimola a cercare di scattare foto non solo belle, ma anche belle stampate.
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    • Nikonlander Veterano

    Io acquistai anni fa quello della concorrenza, spyder studio, perché alcuni tipi di carta (meno pregiati) non avevano un profilo canned preciso.

    Rimasi molto deluso dalla precisione che, sulle carte meno pregiate era comunque imperfetto mentre sulle hahnemuhle era addirittura peggiore dei profili rilasciati dalla ditta.

    Ma siccome sono uno che non molla, mi documentai per bene sulle procedure e metodi ma venni alla conclusione che questi strumenti di profilazione “economici” non erano confacenti alle mie esigenze.

    Morale, utilizzo solo il profilatore per il monitor e carte hahnemuhle con profili canned aggiornati, oltre alla stampante calibrata regolarmente con l’apposita funzione interna.

    Per le mie esigenze è risultata l’opzione migliore, anche se le carte costano un botto alla fine risparmio perché difficilmente mi trovo a dover stampare due volte la foto come ad esempio accade con le ilford art.

     

    Edit..

    Specifico le mie esigenze.

    Stampo spesso in BW ed uso una Canon pro 1000 a 12 inchiostri.. non sono molto esigente sul colore, ma sul BW sì, non voglio vedere dominanti se non richieste e non è così facile stampare in BW a colori se non usi carte di pregio, mi piacerebbe provare le Canson ma ormai ho preso l'abitudine sulle Hahnemuhle e non avendo tanto tempo da dedicarci mi sa che resto così.

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    • Nikonlander Veterano
    13 ore fa, Leo ha scritto:

    Interessantissimo! Beh, era forse ovvio che per me fosse interessante, ma penso lo sia anche per molti.
    Onestamente il ColorCheck valido anche per calibrare la stampa lo avevo adocchiato tempo fa, ma il prezzo mi ha sempre fatto desistere. Diciamo che arriverà in un momento futuro, per adesso mi cimento con qualche stampa più ad occhio: nel senso che stampo su carta e verifico i discostamenti ad occhio, letteralmente.
    E devo dire che con la nuova stampante (Canon PRO300) i colori sono incredibilmente molto simili a come si vedono su schermo (con una luminosità di 25-30%). A differenza di quella vecchia (Canon iX6850) che invece virava molto sul giallo e mi faceva penare non poco.
    Ma ancora non mi sono lanciato su carte particolari, per adesso le ho solo acquistate in attesa di studiarle e metterle sotto inchiostro.

    Per quanto riguarda lo stampare in senso più ampio, per me porta una serie di note positive:

    • è una parte che è sempre stata importante nella fotografia analogica, ma che quella digitale tende a far tralasciare, per un motivo o per l'altro. È il completamento di un processo che prima era ovvio e necessario, e mi piace riscoprirlo (per me che le fotografie analogiche le ho viste di striscio e con la compattina di famiglia punta e scatta)
    • stamparla e metterla in mostra (anche solo in casa) ti da anche un orgoglio maggiore del solo averla scattata, perché spesso si arreda con cose degli altri, ma quella... è tua tua
    • stampare mi stimola a fare meglio anche la parte di scatto della fotografia. Nel senso che di tutte le mie foto ce ne sono molte che mi piacciono, ma tra quelle solo alcune meritano davvero oppure rendono abbastanza bene da essere stampate e appese in casa. E questo mi stimola a cercare di scattare foto non solo belle, ma anche belle stampate.

    Io ho preso una Epson P-900, ritenendo importante poter stampare l'A2 per due motivi: 
    - il formato di per se, in modo da coprire anche stampe "da salotto".
    - il fatto che ha cartucce più grandi e quindi, sul lungo, produce stampe meno costose.
    Ma credo che, tra i diversi marchi leader di mercato, la qualità di stampa sia comunque altissima e le differenze difficilmente percepibili, se si usano procedimenti corretti.

    Hai già toccato un punto importante: la luminosità dello schermo deve essere tenuta bassa (e lo schermo calibrato per quella luminosita!): la carta non è retroilluminata!

    Io stampo praticamente solo su carta matte perché ne sono stato letteralmente conquistato. Ma capisco bene che a seconda del soggetto (es. i BN di Dario) non sia la scelta migliore. Ma ho comprato lo spettrofotometro anche per "aprirmi" ad altre carte/marchi, anche non necessariamente matte.

    12 ore fa, Dario Fava ha scritto:

    Morale, utilizzo solo il profilatore per il monitor e carte hahnemuhle con profili canned aggiornati, oltre alla stampante calibrata regolarmente con l’apposita funzione interna.

    Quella carta è senza alcun dubbio una delle migliori se non la migliore in assoluto. Ho diverse stampe in casa fatte con la baryta e devo dire che è splendida.

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    • Nikonlander Veterano
    13 ore fa, Francesco_p ha scritto:

    Mi interessa molto questo discorso sulla calibrazione dell'accoppiata carta/stampante il che comporterebbe di cambiare il calibratore ma se i risultati sono tangibili penso ne possa valare la pena dato che la stampa ha sempre il suo fascino e ritengo ci sia poco da dire sulla soddisfazione rispetto al vedere la stessa fotografia su di un monitor.

    Quanto la differenza sia percepibile dipende da quanto i profili che usi sono accurati già adesso. Per cui dovresti, secondo me, partire dall'analisi del punto in cui sei, magari proprio stampando un file di test come il mio, lasciando asciugare la stampa e confrontando con il video. Migliorare qualcosa che va bene da vantaggi minimali, ma quanto va bene quello che hai lo puoi valutare solo tu.
    Dario, che sa molto bene quello che vuole, si trova benissimo usando carte di pregio ed i profili del produttore. Stampa prevalentemente in BN, io pressoché solo a colori (anche se il prossimo giorno di pioggia stampo Morgana :) ). 

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    • Nikonlander Veterano
    4 ore fa, Massimo Vignoli ha scritto:

    Quella carta è senza alcun dubbio una delle migliori se non la migliore in assoluto. Ho diverse stampe in casa fatte con la baryta e devo dire che è splendida.

    Io credo che al di là degli standard di produzione dei supporti, secondo me fa la differenza l'attenzione che prestano nel generare i profili canned.

    Io ho una Ilford Silk che è meravigliosa come carta, un po' meno per il BW lo è il profilo per la mia stampante dalla quale non riesci a togliere la dominante calda.
    Ne ho provate diverse anche molto matte, c'è la carta giusta per ogni foto, ma alla fine il marchio che crea i profili migliori per la mia stampante è quello.

    Io credo che tutte le stampanti professionali abbiano un sistema di calibrazione interna che le porta allo "standard" ogni volta che si cambiano cartucce o fanno operazioni particolari, da quello standard vengono creati i profili con strumenti ben più sofisticati del mio spettrofotometro che considero un costoso giocattolo che mi ha fatto perdere un sacco di tempo carta ed inchiostro per i miei BW.

    Questa è stata la mia esperienza, probabilmente sono troppo esigente, fortunatamente lo strumento per la profilazione del monitor, funziona a meraviglia.

     

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    • Nikonlander Veterano
    12 minuti fa, Dario Fava ha scritto:

    Io credo che tutte le stampanti professionali abbiano un sistema di calibrazione interna che le porta allo "standard"

    Io non credo che sia lo standard, almeno non nei modelli che considero io già professionali. Ad esempio la mia ha le funzionalità di pulizia e di regolazione allineamento testine ma nulla per garantire il colore. 
     

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    • Amministratori
    44 minuti fa, Dario Fava ha scritto:

    [...] vengono creati i profili con strumenti ben più sofisticati del mio spettrofotometro che considero un costoso giocattolo che mi ha fatto perdere un sacco di tempo carta ed inchiostro per i miei BW.

    Tendo a concordare. Ci vogliono veri strumenti di laboratorio per andare oltre lo standard, che in generale, va bene per il 95% di noi.
    Però ognuno gioca con i giocattoli che vuole ;)
    Io ho un termocolorimetro per giocare in fotografia, superfluo la maggior parte delle volte ma divertente da matti xD ho visto che il modello più aggiornato ha funzioni spettacolari.
    Ma costa come un Nikkor F 105/1.4E e lo lascio dov'è.

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    • Nikonlander Veterano
    4 ore fa, Massimo Vignoli ha scritto:

    Io non credo che sia lo standard, almeno non nei modelli che considero io già professionali. Ad esempio la mia ha le funzionalità di pulizia e di regolazione allineamento testine ma nulla per garantire il colore. 
     

    Beh la tua rientra a tutti gli effetti tra le professionali, i serbatoi da 80ml sono esclusiva dei modelli professionali.

    Evidentemente sono scelte progettuali diverse, la mia ha un sistema di calibrazione colore che la porta allo standard, consigliato ad ogni cambio del serbatoio o da eseguire periodicamente dopo lunghi periodi di inattività, però hanno deciso sulla A2 di non poter montare i rotoli di carta, mentre tu puoi farlo.

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    • Nikonlander

    Ottimo articolo, mi permetto però di fare alcune brevi considerazioni.

    - Lo spettrofotometro in questione, nonostante sembri costoso, in realtà è economico rispetto alle soluzioni professionali. La stessa xrite fa la serie i1 pro.

    - Le tacche che legge sono poche, per dare un idea il Barbieri (costa più di 4000 euro) legge circa 1800 tacche.

    A parer mio il consiglio è il seguente: provare diverse carte (finché non si trovano le 2 max 3 con le quali si intende stampare) usando dei file tipo quello dell'articolo con i profili canned. 

    Una volta trovata la carta\e con le quali si stamperà, far fare un profilo da uno studio\professionista specializzato. Si spende meno tempo e sopratutto denaro.

    Detto questo i profili della Canson,hahnemuhle e delle case delle stampanti (canon e Epson) li ho sempre trovati molto buoni, anche se non a livelli di quelli personali.

    Saluti

     

     

     

     

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    • Nikonlander Veterano
    14 minuti fa, Antonio Biggio ha scritto:

    Ottimo articolo, mi permetto però di fare alcune brevi considerazioni.

    - Lo spettrofotometro in questione, nonostante sembri costoso, in realtà è economico rispetto alle soluzioni professionali. La stessa xrite fa la serie i1 pro.

    - Le tacche che legge sono poche, per dare un idea il Barbieri (costa più di 4000 euro) legge circa 1800 tacche.

    A parer mio il consiglio è il seguente: provare diverse carte (finché non si trovano le 2 max 3 con le quali si intende stampare) usando dei file tipo quello dell'articolo con i profili canned. 

    Una volta trovata la carta\e con le quali si stamperà, far fare un profilo da uno studio\professionista specializzato. Si spende meno tempo e sopratutto denaro.

    Detto questo i profili della Canson,hahnemuhle e delle case delle stampanti (canon e Epson) li ho sempre trovati molto buoni, anche se non a livelli di quelli personali.

    Saluti

     

     

     

     

    Infatti il mio termine costoso era riferito al giocattolo, per quanto il mio a livello software abbia più parametri e colori ha un limite sull’hardware, quando all’epoca mi documentai meglio sul perché non riuscivo a profilare la carta come volevo venni proprio a quella conclusione.

    Farsi profilare la carta da un professionista.

    Ma ripeto, il mio problema si presenta esclusivamente al BW dove sono parecchio esigente.

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    • Nikonlander Veterano

    Intanto grazie per le risposte, francamente non pensavo che questo articolo suscitasse tale interesse.

    Però, vorrei ragionare insieme su alcuni aspetti.

    Il primo è che nessuno di voi ha usato questo oggetto, quindi le valutazioni sul fatto che sia un giocattolo sono un po’ superficiali - io ne sto scrivendo dopo averlo provato ed avere fatto molte decine di stampe. Ovvio, ognuno ha il proprio target di qualità…. ma io non credo di essere particolarmente “di bocca buona”.

    Il secondo, derivata del primo, è che a far profilare la carta da un service si risparmi tempo e denaro. Sul tempo, io un profilo lo faccio in una mezz’ora, a cavallo di una mezza giornata per fare asciugare la carta. Sul costo mi spingo ad un “dipende”,  considerato che con questo oggetto ci profilo anche il monitor. Ma è come portare la discussione a se vale o meno la pena di stampare in casa. Si fa prima/spende meno a mandare il file al service invece che a stampare da se? Forse, ma è un’altra discussione.

    Il terzo: non è solo per lo spettrofotometro, per moltissimi strumenti vale la regola che ad un prezzo decisamente superiore cortispondono prestazioni superiori.
    Ma dire a priori che questo oggetto fornisce risultati inadeguati - da giocattolo - è un po’ come dire che un sensore DX è da evitare perché un sensore FX - e questo invece è scientifico - produce file migliori sulla maggior parte dei parametri. O che solo le lenti dalle prestazioni top sono utilizzabili con profitto…

    Ovviamente, in particolare al terzo punto, sto estremizzando. Ma spiegatevelo tra di voi - che siete utilizzatori innamorati della ZFC - che sarebbe da evitare perché tutte le FX pari generazione fanno file migliori e senza costare 10x 😂😂😂😂

    Battute a parte, stampo le mie foto da parecchio tempo ed il profilo che avevo sulla stampante che ho sostituito era fatto da un service che si vantava di usare uno di quei costosissimi Barbieri. Era un ottimo profilo, davvero. Ma francamente non vedo la differenza, le stampe che sto facendo ora sono fedeli a quello che vedo sul monitor come quelle che facevo allora. E non sto dicendo che, perché non vedo differenze, i due strumenti hanno le stesse prestazioni. Ma che, prova alla mano, questo spettrofotometro funziona bene ed è assolutamente in grado di produrre ottimi profili, tutt’altro che un giocattolo. 

    Se volete provare ve lo presto 😉

     

     

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    • Nikonlander Veterano
    11 ore fa, Antonio Biggio ha scritto:

    Una volta trovata la carta\e con le quali si stamperà, far fare un profilo da uno studio\professionista specializzato. Si spende meno tempo e sopratutto denaro.

    Ciao Antonio, capisco il tempo, non mi è chiaro invece il risparmio del denaro 

    Curiosità, poiché ad oggi non ho ancora nessuna stampante 😁, ma non è detto per il prossimo futuro

    Grazie 

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    • Nikonlander Veterano

    Io non ho mai scritto che il prodotto xrite è un giocattolo, ho solo detto che il mio per le mie esigenze particolari, sul settore carta non mi ha risolto il problema.

    35 minuti fa, Alessandro P. ha scritto:

    non mi è chiaro invece il risparmio del denaro 

    Io credo si riferisse alla conclusione che sono venuto a capo io.

    Se non profili la carta ed usi i canned delle case, ti basta solo lo strumento per il monitor e già questo è un risparmio importante, poi le prove, le carte fineart anche economiche costano, e bisogna fare decine di stampe e prove per poter calibrare il tutto, carte ed inchiostri che se ne vanno, considera che un serbatoio da 80ml costa intorno ai 50€ la Epson ne usa 10, la canon 12... durano per carità ma quando è il momento di cambiarli son mazzate.

    Una volta fatto se funziona sei a posto, altrimenti si ripete.

    Se chiami un professionista a farlo paghi il servizio e sei a posto, con una profilazione sicuramente più professionale.

    Altrimenti, come già scritto, i profili canned delle hahnemuhle sono abbastanza accurati, quantomeno funzionano per i miei bianconeri senza dominanti.

    • Sono d'accordo 1
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    • Nikonlander Veterano
    5 ore fa, Dario Fava ha scritto:

    Io non ho mai scritto che il prodotto xrite è un giocattolo, ho solo detto che il mio per le mie esigenze particolari, sul settore carta non mi ha risolto il problema.

    Io credo si riferisse alla conclusione che sono venuto a capo io.

    Se non profili la carta ed usi i canned delle case, ti basta solo lo strumento per il monitor e già questo è un risparmio importante, poi le prove, le carte fineart anche economiche costano, e bisogna fare decine di stampe e prove per poter calibrare il tutto, carte ed inchiostri che se ne vanno, considera che un serbatoio da 80ml costa intorno ai 50€ la Epson ne usa 10, la canon 12... durano per carità ma quando è il momento di cambiarli son mazzate.

    Una volta fatto se funziona sei a posto, altrimenti si ripete.

    Se chiami un professionista a farlo paghi il servizio e sei a posto, con una profilazione sicuramente più professionale.

    Altrimenti, come già scritto, i profili canned delle hahnemuhle sono abbastanza accurati, quantomeno funzionano per i miei bianconeri senza dominanti.

    Secondo me continuiamo a confondere gli ambiti.
    Per fare un profilo con questo spettrofotometro occorre stampare 2 fogli A4. Fatto quello, in pochi minuti di lavoro "telecomandato" dal software hai il profilo e non devi calibrare nient'altro che non calibreresti comunque, come il monitor.
    Le prove che citi, quelle che sprecano carta ed inchiostro, servono - nella stampa fatta in casa - se il profilo non è buono e/o se chi opera non ha chiaro il processo da seguire per stampare, cosa questa che, dopo risultati negativi, porta alcuni ad affidarsi ai professionisti per l'intero processo di stampa. Nel tuo caso è consequenziale a profili mediocri che il tuo strumento ti aveva fatto, che è una esperienza diversa dalla mia perché è diverso lo strumento, e hai risolto con i profili del produttore della carta.
    Ma vorrei precisare che se i profili canned di Hahnemuhle per il BN per la tua Canon sono molto accurati questo non significa che lo siano tutti. Il profilo Innova per la mia Epson nel colore è mediocre. Pure Leo si è scontrato con il problema ed anche Antonio direi, visto che fa profilare ad un professionista. 

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    Essendomi interessato all'argomento in passato, possiedo ancora un ColorMunki Photo (di cui il ColorChecker Studio sembra essere un'evoluzione) e una stampante Canon Pro 1000 (ferma da 2-3 anni e che ho il terrore di riaccendere) volevo consigliare a Vignoli, che è persona curiosa, qualche dritta su come sfruttare al meglio il suo spettofotometro, metto un link di un tutorial un pò datato, ma che può essere utile per smanettare un con lo strumento e ottenere dei profili più accurati rispetto a quelli che si ottengono con il software in dotazione visto il numero di ristretto di patch stampate https://www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/053Profili_Stampa_Argyll/Profili_StampaRGB_ArgyllCMS.asp se interessa ho anche una gui per usare in modo meno ostico Argyll che in originale è a riga di comando. Saluti

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    • Nikonlander Veterano
    4 minuti fa, waveac ha scritto:

    Essendomi interessato all'argomento in passato, possiedo ancora un ColorMunki Photo (di cui il ColorChecker Studio sembra essere un'evoluzione) e una stampante Canon Pro 1000 (ferma da 2-3 anni e che ho il terrore di riaccendere) volevo consigliare a Vignoli, che è persona curiosa, qualche dritta su come sfruttare al meglio il suo spettofotometro, metto un link di un tutorial un pò datato, ma che può essere utile per smanettare un con lo strumento e ottenere dei profili più accurati rispetto a quelli che si ottengono con il software in dotazione visto il numero di ristretto di patch stampate https://www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/053Profili_Stampa_Argyll/Profili_StampaRGB_ArgyllCMS.asp se interessa ho anche una gui per usare in modo meno ostico Argyll che in originale è a riga di comando. Saluti

    Grazie, ho letto velocemente e sembra interessante. Avevo già avuto contatti con ArgyllCMS un annetto fa, calibrando il monitor dell'iMac. Non avevo pensato a questo aspetto. Grazie! Lo metto nella lista delle cose con cui giocare quando piove :)

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    • Nikonlander

    Massimo non volevo dire che hai un giocattolo, ma solo che risulta essere il più economico e con meno potenzialità rispetto a quelli professionali. Però francamente, date le informazioni che ho sempre trovato e letto, spendere quei soldi per poi rischiare di trovarmi uno strumento che non mi piace, ho sempre preferito usare i canned o farmi fare un profilo (uno al massimo due) per la carta e la stampante che userò sempre.

    Se ha te da i risultati che ti aspetti va bene, è un po come utilizzare la z fc o la z9 (per fare il tuo esempio), se si ottengono i risultati che si vogliono e ci si diverte di più con una "macchinetta" chi se ne frega della Z9; però questo non toglie il fatto che la Z9 sia una macchina altamente professionale e in grado di affrontare qualsiasi situazione.

    Per quanto riguarda il risparmio intendevo che con un costo di 50 euro o poco più ti fanno un profilo con strumenti professionali.Ovviamente se uno per ogni carta che prova si fa fare un profilo il discorso cambia; ma l'ho scritto sopra, il profilo si fa fare quando si è sicuri della carta che si userà.

    Il profilo lo avevo fatto propio da Photoactivity di Alberto Mecaferri, così come da loro ho comprato le carte.

    Comunque ottima discussione, ......mi piace assai :).

     

     

    Modificato da Antonio Biggio
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    • Nikonlander Veterano
    9 ore fa, Dario Fava ha scritto:

    Io non ho mai scritto che il prodotto xrite è un giocattolo, ho solo detto che il mio per le mie esigenze particolari, sul settore carta non mi ha risolto il problema.

    Io credo si riferisse alla conclusione che sono venuto a capo io.

    Se non profili la carta ed usi i canned delle case, ti basta solo lo strumento per il monitor e già questo è un risparmio importante, poi le prove, le carte fineart anche economiche costano, e bisogna fare decine di stampe e prove per poter calibrare il tutto, carte ed inchiostri che se ne vanno, considera che un serbatoio da 80ml costa intorno ai 50€ la Epson ne usa 10, la canon 12... durano per carità ma quando è il momento di cambiarli son mazzate.

    Una volta fatto se funziona sei a posto, altrimenti si ripete.

    Se chiami un professionista a farlo paghi il servizio e sei a posto, con una profilazione sicuramente più professionale.

    Altrimenti, come già scritto, i profili canned delle hahnemuhle sono abbastanza accurati, quantomeno funzionano per i miei bianconeri senza dominanti.

    Grazie per la spiegazione 

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    • Nikonlander Veterano

    Grande Massimo, che coraggio! Io non mi ci metterei mai. 

    Come Dario ho una canon pro 1000, uso solo carte hannemulle o come cavolo si scriva :-) e fortunatamente mi sono trovato sempre da dio, sia BW che colore. Quindi non ci penso proprio a farmi venire strani grilli per la testa... ne ho già fin troppi!

    Ma però ti capisco, come ha detto bene Mauro è anche un po' un gioco, e alla fine se esce il risultato c'è anche grande soddisfazione.

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    • Nikonlander Veterano
    30 minuti fa, cris7 ha scritto:

    Grande Massimo, che coraggio! Io non mi ci metterei mai. 

    Come Dario ho una canon pro 1000, uso solo carte hannemulle o come cavolo si scriva :-) e fortunatamente mi sono trovato sempre da dio, sia BW che colore. Quindi non ci penso proprio a farmi venire strani grilli per la testa... ne ho già fin troppi!

    Ma però ti capisco, come ha detto bene Mauro è anche un po' un gioco, e alla fine se esce il risultato c'è anche grande soddisfazione.

    Grazie Dimitri!

    Vero che c'è un fattore di rischio ma soprattutto che è un gioco....

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