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  • Rudolf
    Rudolf

    La salvaguardia dei vostri file dovrebbe venire prima di tutto !

    [Editoriale di gennaio 2017]

    L'istruzione costa ? Provate a vedere quanto vi costerà l'ignoranza.
    Purtroppo i fotografi, anche  quelli con una provenienza informatica tendono a sottovalutare l'importanza della salvaguardia dei propri file, preferendo spendere i propri soldi in obiettivi e fotocamere. Accorgendosi qualche volta in ritardo che, per poche decine di euro risparmiate in una coppia di hard disk, si può andare incontro a spese dieci volte superiori o, in alcuni casi, alla perdita totale delle proprie informazioni.
    In questo editoriale porrò l'indice su tutte queste problematiche, suggerendovi qualche modo per dormire più tranquilli dettato dal puro buon senso e dall'esperienza di chi ha commesso tutti gli errori descritti.

    Una premessa e qualche aneddoto.
     
    Io non sono un tecnico informatico. Non lavoro nell'informatica, non ho studiato informatica.
    Sono un normale utente di quei meravigliosi strumenti che sono i computer desktop, oggetti che, utilizzati per quanto al massimo mi è stato possibile, hanno cambiato la mia vita.
    Ho cominciato a scuola da ragazzo ad utilizzare calcolatrici programmabili (veri e propri microcomputer) per aiutarmi nelle lezioni. Anche durante il servizio militare ho usato quanto avevo imparato per scrivere programmi di calcolo che utilizzavo (ufficiosamente) per fornire i dati di tiro e di correzione dovuti al vento in quota ai pezzi da campagna.
    Ho trasformato e ampliato, accresciuto le mie passioni - musica, fotografia, storia militare, wargames - utilizzando a fondo i computer.
    Me li sono sempre assemblati io, secondo le mie esigenze, spendendo 30 anni fa cifre che adesso non spendo per una D5 (!), per avere ... i miei servi elettronici al mio servizio.
    Ma mai come negli ultimi anni ho visto crescere a dismisura l'esigenza di archiviazione.
    Il mio primo "computer" usava cartucce magnetiche da 128 kilobyte.
    Il mio primo PC tipo IBM, aveva un hard-disk da ben 20 megabyte e 512 kb (kilobyte !) di memoria volatile (all'epoca costosa come il palladio ! Tanto che alcuni miei clienti tenevano manciate di chip in sala riunioni sul tavolo in cui facevano sedere gli interlocutori per dimostrare la propria potenza : ne avevano tanti da poterne sprecare alcuni per puro esibizionismo !).
     
    Ma era del tutto inimmaginabile come la fame di spazio di archiviazione sarebbe cresciuta con la digitalizzazione della musica, del video e delle immagini.
     
    Ragazzi, un file DNG nativo a 12 bit della Sigma sd Quattro H occupa qualche cosa come 146 megabyte.
    Stiamo parlando di una sola immagine da soli 25 megapixel.
    1000 foto occuperanno 146 gigabyte. In un hard-disk da 1 TB - che qualche hanno fa sembrava una enormità - ne conterrà non più di 6.250.
    Ed io spesso faccio 6 o 7000 scatti in una giornata sola di fotografia ...
     
    Le schede di memoria sono cresciute a loro volta. Adesso io utilizzo come minimo schede da 128 gigabyte.
    E' un attimo riempirle e con l'USB 3.0 ci vogliono pochi minuti a riversarle sul pc.
     
    Riversarle dove ?
     
    Nell'hard-disk interno.
     
    E giorno dopo giorno il volume cresce, si accumula. Fino ad occupare tutto lo spazio.
     
    Che si fa ? Al 99% dei casi si acquista un nuovo hard-disk, esterno USB, in offerta.
    Ogni giorno ci piovono email di offerte a prezzi irripetibili.
    Spesso vedo dischi USB esterni che costano anche il 30-40% meno dello stesso taglio di hard-disk interno.
     
    Negli anni tutte queste immagini si accumulano. Anche chi scatta pochissimo ha almeno 5 o 6000 scatti conservati.
    E se non è rimasto alla D700 amatissima, si sarà accorto di quanto siano voraci le macchine successive.
    Ragioniamo in ogni caso di file da 30-50 megabyte l'uno.
    Esigenze che crescono se si fa sport.
    Esigenze che sono anche più stringenti se, professionalmente abbiamo obblighi anche di natura giuridico-contrattuale con i nostri clienti di conservazione dei "negativi digitali" per tempo.
     
    E' una problematica che cresce ogni giorno e allo stesso tempo - mi accorgo - viene trascurata.
    Sono pochi quelli che nel nostro sondaggio hanno messo trai buoni propositi per il 2017 - quelli ovviamente vengono disattesi a partire dal giorno dopo - quello di mettere mano al sistema di archiviazione delle proprie immagini.
     
    Sistema di archiviazione che non esaurisce il problema. Perchè nessuno sistema di archiviazione è eterno oppure è esente da rischi di guasto o rottura.
    Paradossalmente poi, i rischi di guasto crescono proporzionalmente con ... l'inutilizzo.
    Un hard-disk non si conserva integro se lo teniamo al "calduccio" colmo di dati, dentro una alcova sicura.
    E' facile che il giorno che lo andremo a montare, si scopra ... del tutto morto.
    Perchè gli hard-disk sono progettati per lavorare a caldo, accesi e in rotazione.
    Anche quelli non espressamente garantiti per il ciclo di 7/24.
     
    Eppure il fotografo medio non solo trascura questi aspetti ma tende a disinteressarsene.
    Un nuovo hard disk costa poche decine (o poche centinaia di euro).
    Ma il prossimo acquisto di memoria di massa viene rimandato. Mentre si accelera quello del nuovo obiettivo da 1000-2000 euro. E' più divertente. E fa stare meglio.
     
    ***
     
    Aneddoti del secolo scorso e di quello in corso
    Ricordo un collega, oramai nel secolo scorso.
    Aveva deciso di documentare tutta la crescita del suo primogenito con la sua nuova compattina digitale.
     
    Finita la scheda, tranquillo e sereno, ha cominciato a riversare le sue immagini su un CD riscrivibile.
     
    Scrivendo un nuovo settore per ogni gruppo di file letti dalla scheda.
     
    Pensava di risparmiare, perchè scrivere un CD ogni volta per poche foto sarebbe stato più costoso.
    Io gli consigliavo diversamente. Allora gli hard-disk costavano molto più di oggi ma i file erano più piccoli.
    Non c'erano ancora quelli esterni, non esisteva l'USB.
    Conservali sull'hard disk. E un back-up su CD una tantum, giusto per sicurezza, per normale precauzione.
     
    Gli dicevo, guarda che i riscrivibili lavorano su una tolleranza minima, anche sul piano meccanico, la perdita di un solo settore di concatenamento - scritto su uno strato leggero di vernice fotosensibile con laser a bassa potenza - ti può far perdere tutto quanto.
     
    Cosa che una mattina mi confessò.
    Ho perso tutte le foto della creatura, tranne le ultime.
    Ma non avevi una copia di sicurezza ?
     
    Si, un altro riscrivibile.
     
    E l'hai controllato ?
    Si, non si legge più nemmeno quello.
    Aveva, il poveretto, perso tutte le foto. In modo del tutto irrecuperabile.
     
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    *
     
    Andiamo a tempi più vicini a noi, 2014.
    Il sottoscritto, power-user, in un eccesso di confidenza con il mezzo, decide di rinunciare ai dischi del backup delle foto per fare un upgrade. Lo spazio serviva per copiare altri dati.
    Tanto le foto stanno sul raid 5, c'è ridondanza. Non si è mai guastato.
     
    Naturalmente la legge di Murphy non è una grandezza informatica, ma la verità è che se una cosa deve capitare, ebbene, capita sempre nel momento peggiore.
    E quindi uno dei 5 disk da 2TB del raid si guasta.
    Io sono tranquillo. Ne ordino un altro nuovo da Amazon che arriva il giorno dopo.
    Lo monto e lancio la procedura di ricostruzione del volume (un raid 5 spezzetta ogni file sui dischi che lo compongono. In questo modo si spreca meno spazio nelle copie di sicurezza e in caso di guasto di un disco le informazioni vengono recuperate dai superstiti).
    Cosa succede ? Il controller del raid non riesce a vedere il nuovo disco e non parte la procedura di ripristino.
    Viaggio dal tecnico specializzato.
    Pacco di dischi nuovi (perchè lui non aveva lo spazio necessario per archiviare i file recuperati).
    Due giorni di suspance e si, il recupero si può fare per il 99,9% dei dati.
    Ma passano 2 mesi. E ci vogliono 250 euro a disco per il recupero (mentre ogni disco costava materialmente sui 70 euro l'uno).
    E andata bene perchè tutti i dischi erano fisicamente in ordine e il recupero è stato solo via software.
    Ma in caso di guasto fisico le spese lievitano perchè si deve materialmente portare il disco in camera a polvere, aprirlo, leggere i dati direttamente dalla superficie dei piatti, bit per bit. Con costi che potete immaginare ...
     

    *

     
    Un mio caro amico mi ha confessato che lui usa una scheda di memoria SD per ogni sessione fotografica.
    E la conserva con sopra le foto che ha scattato. Esattamente come ha sempre fatto con le diapositive ("Mica le riutilizzavo le diapositive, le conservo nella loro scatoletta !")
     
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    Du is mej che uan (due è meglio di uno).
     
    Mi perdoneranno quelli che comprano quei televisori trendy in alluminio spazzolato con dentro lo stretto necessario saldato sopra, da certi rivenditori di mele americane.
    Per quelli il ricettario è sempre quello dello chef a 3 stelle Michelin alle loro tariffe.
    Ma per il resto di noi, un normale PC si presta a facili accorgimenti di sicurezza e soprattutto ad upgrade periodici, quando necessari.
     
    Oggi il mio consiglio è di fare le cose bene e con metodo.
     
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    Il numero magico è sempre pari. La ridondanza è dispari.
     
    Il disco di avvio di Windows e dei programmi non deve contenere le immagini.
    Quel disco, meglio se SSD, potrà contenere per velocizzarne la lettura, il catalogo di Lightroom per chi lo utilizza.
    Ma le immagini vanno messe su un hard disk a se stante utilizzato solo per le immagini.
    E duplicate immediatamente su un altro hard disk di dimensioni identiche, appaiato al primo.
    Il backup dovrà essere sistematico e continuo. Mai dimenticarsi.
    Perchè facilmente il prossimo guasto si verificherà il giorno che non hai fatto il backup.
    Meglio lasciare le ultime foto nella scheda che hai usato e per la prossima volta, uscire con un'altra scheda.
    Questi dischi sarà meglio che siano interni. E che - se possibile - restino sempre attivi.
    Gli hard disk sono dispositivi meccanici, pensati per ruotare. Fintanto che girano funzionano.
    Ogni accensione e spegnimento è uno stress.
    Io ho dischi in un NAS che é acceso 24 ore su 7 giorni da 3 anni. Ne monitoro lo stato di salute con il browser. 3 dischi stanno benone, uno è ancora entro i parametri normali. Ma il mese prossimo li sostituirò tutti e 4.
     
    Per andare ad un livello di sicurezza superiore sarà opportuno fare un ulteriore backup, su un ulteriore hard-disk, questa volta esterno.
    Ma non su un disco USB, sentite a me, magari di quelli scontati a pochi euro.
    Sapete quanto me ne sono rotti ? L'alimentazione e la scheda di questi ordigni non vale nemmeno un euro.
    Se si guasta, qualche volta il disco si recupera ma 9 volte su 10, il contenuto si perde.
    Meglio usare un normale hard disk interno, utilizzato su un connettore USB leva e metti.
    Finito di aggiornare il back-up (il secondo back, non il primo), questo disco andrà conservato, magari in ufficio, a casa della mamma, in cassetta di sicurezza.
    Pronto in caso di emergenza e di perdita del primo back-up.
    Ma attenti. Un disco non è eterno, specie se resta spento a lungo.
    Ogni tanto lo dovete verificare ...
     
    Prevenire è sempre meglio che curare. Mai rimandare a domani, ciò che si doveva fare ieri.
     
    Gli hard disk é meglio che non vengano mai utilizzati per intero. La lettura si rallenta e il disco e la testina sottoposti a stress. Meglio prevedere la sostituzione di un disco quando si raggiunge il 75% della capienza.
    Per ora la tecnologia consente di scalare a dimensioni più ampie.
    Sul mercato cominciano a comparire gli hard disk da 12 e 14 terabyte. Pare che si potrà arrivare anche a 20-24 prima di cambiare sistema.
    Consiglio di fare l'upgrade per tempo.
     
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    Tanto lo spazio lo consumerete comunque, se fotografate. E facilmente la prossima camera farà file più grossi degli attuali.
     
    Non comprate dischi di taglio dispari. Restate al fattore 2. 1-2-4-8.
    Statisticamente i dischi da 1.5 e 3TB si sono dimostrati i più fragili e stanno per essere abbandonati .
     
    Pensare in prospettiva.
     
    Lo spazio non è mai abbastanza. Meglio abbondare.
    Meglio pensare per tempo. Se avete un archivio importante, la spesa sarà sostenuta.
    Ma facendola per tempo, la si potrà suddividere mese per mese.
     
    Non pensate di essere al sicuro. Comunque un inconveniente prima o poi capiterà anche a noi.
     
    I dischi non sono eterni. Prima o poi si guastano. Io consiglio di cambiarli periodicamente anche se vanno bene. Prima che si rompano.
    Quelli usati vanno smaltiti, non riutilizzati. Io non li regalerei nemmeno al mio peggior nemico.
    Ma soprattutto mantenere un atteggiamento disciplinato e coerente. Mai improvvisare.
     
    Mantenete la coerenza, senza colpi di genio e soprattutto, senza rischiare.
    Fate i backup.
    Comprate dischi buoni, cambiateli periodicamente. Non utilizzateli mai del tutto.
    Se possibile non spegneteli mai.
    E soprattutto pensate che quanto state accumulando in questi giorni, le vostre preziose foto non più ripetibili. Gli occhi della vostra meravigliosa bambina quando è montata per la prima volta sul suo cavallo, dovrete conservarli nel tempo, per tempo. Per anni.
    Insieme a tutto quanto accumulerete nei prossimi anni.
     
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    Il raid è bello ma è complicato
     
    Un raid, magari esterno su NAS consente una scalabilità comoda di spazio, usufruibile senza aprire il pc e soprattutto condivisibile.
    Però è anche un sistema professionale e di difficile accesso al comune utente.
    In caso di guasto il recupero dei dati é possibile solo a livello professionale, da service specializzati che vi fattureranno come se voi foste una impresa.
    Quindi se ritenete indispensabile per le vostre esigenze una NAS e scegliete per una soluzione complessa, non vi dimenticate anche in questo caso di fare il backup, confidando che tanto è un sistema intrinsecamente sicuro !
     
    In futuro probabilmente avremo banda sufficiente per fare i backup sul Cloud, per il momento è una cosa alla portata di pochi.
    Ma per il momento cercate di non sottovalutare questa problematica che dovrebbe invece essere al primo punto del vostro modo di essere fotografi.
    Specie se siete dei professionisti e per contratto avete l'obbligo di conservare i negativi se non li avete ceduti al cliente.
     
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    So già che mi state dando della suocera, di queste problematiche avevamo già parlato
    So che pensate di essere al sicuro. So che dopo aver letto questo articolo non farete nulla per salvaguardare i vostri file.
     
    Ma so anche che prima o poi vi troverete nei guai e vi pentirete di non aver seguito qualche semplice consiglio di buon senso.
     
    Per una volta lasciatemelo dire : io ve l'avevo detto :bigemo_harabe_net-03:

    © Mauro Maratta 2017 - Nikonland

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    Recommended Comments

    • Nikonlander Veterano

    Da secoli uso l'HD interno per SW, un HD per le foto, due per il Backup più uno aggiuntivo che tengo lontano da casa (ufficio),il tutto gestito con da sw apposito con backup incrementale e tempi di avvio prestabiliti.

    Quando avremo linee più veloci userò  anche il cloud, ma al momento no, ho provato ed è un delirio.

    Una curiosità: perchè consigli di lasciare sempre accesi gli HD? Non parlo tanto di quelli che si usano quotidianamente ma quanto di quelli che magari si usano una volta alla settima o al mese per i backup.

     

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    • Administrator
    2 ore fa, Antonio Biggio ha scritto:

    Una curiosità: perchè consigli di lasciare sempre accesi gli HD? Non parlo tanto di quelli che si usano quotidianamente ma quanto di quelli che magari si usano una volta alla settima o al mese per i backup.

    Il riferimento è a quelli interni. Generalmente il mio tower è sempre acceso va solo in stand-by green quando ritiene lui e quando ritiene che sia meglio, si riaccende, fa le sue cose e poi va a nanna.

    Comunque questo articolo non è un trattato sul backup, è solo un testo divulgativo che ha il solo scopo di sensibilizzare sulla materia "salvataggio dati sensibili" tra cui le foto a scanso di guai.
    Senza verità scientifiche e senza la velleità di coprire tutto lo scibile della materia.


    Se qui online ci sono informatici - io non lo sono e non sono nemmeno un elettrotecnico - e vogliono scrivere approfonditamente di questa materia, non hanno che da approntare un articolo completo sul loro blog.
    Lo leggeremo con attenzione.

    PS : questo articolo è del 2017 - e si vede - e proviene da Nikonland.eu

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    • Nikonlander Veterano

    Gli hard disk sono dispositivi meccanici, pensati per ruotare. Fintanto che girano funzionano.
    Ogni accensione e spegnimento è uno stress.

    Grazie non lo sapevo, che l'accensione e lo spegnimento fossero uno stress.

     Ne monitoro lo stato di salute con il browser.

    Grazie, ora guarderò nel web, come fare 

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    • Nikonlander Veterano

    Ricordo che dopo aver letto questo articolo ho provveduto a salvare i file su due hard disk, successivamente sul Cloud. Oggi sto prendendo in considerazione l’acquisto di un SSD esterno da 8 T. Ma sarà più affidabile del HD?

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    • Nikonlander

    Avevo letto anche io quell'articolo sicuramente dopo il 2017 (ero appena inscritto a fine 2017) e solo da allora ho cominciato a preoccuparmi. Già allora utilizzavo degli HD esterni dupplicandoli in modo da avere sempre una copia in caso di guasto di uno, ma successivamente ho deciso anche di sfruttare "Amazon Prime" che ha spazio illimitato per le foto. 
    Questo sistema ha due lati negativi : 1° = il tempo del salvataggio è sicuramente lungo soprattutto con i file che ci sono ora con la Z9, ma lo faccio girare di notte una o due volte al mese - 2° = questa possibilità di archiviazione è legata all'abbonamento di Amazon Prime ...  se non pago più l'abbonamento annuale, finito anche il backup delle foto :(, però per ora mi sento relativamente tranquillo

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    • Nikonlander Veterano

    una cosa più importante quando acquistate gli HD siano del tipo CMR e non SMR, perché il sistema SMR si sovrappone i dati per risparmiare lo spazio rispetto al CMR che è convenzionale e allego il link per la spiegazione più esaustiva.

    CMR vs SMR quali sono le differenze

    ho comprato 4 dischi delle WD  RED CMR per il mio secondo NAS per affiancare al mio primo NAS con HDD della Hitachi ultrastar, faccio copie su diversi HDD su due nas e due hdd interni e uno esterno della G-drive.

    sto cercando un buon cloud e per il momento non ho trovato con un buon rapporto tra TB e prezzo, anche ho la fibra da 1Gpbs e ho la possibilista du upgradare a 2.5 o 10 Gpbs

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    • Administrator

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    Seagate comprato nel 2017 ed utilizzato da allora come secondo disco (non di sistema) sul pc di lavoro (Word, Excel, contabilità lavori, campagne, bnb)

    Mai movimentazione di immagini, tanto meno elaborazione o postproduzione. Nemmeno musica.

    Ieri mattina funzionava, dopo pranzo ha avuto un infarto acuto di qualcosa.

    Illeggibile.

    Ma una settimana fa avevo fatto l'ultimo backup su un SSD esterno.

    Ora sto scrivendo su quel pc e ho un HD provvisorio, in attesa di comprare un altro della stessa capacità, più moderno, presumibilmente SSD, anche se non ho esigenze di velocità (ma di dissipazione si)

    Giusto per ricordare che bisogna fare sempre bkp: qualunque sia il supporto.

    Solo quando succedono cose simili ci si ricorda che.... cacchio, avevo appena caricato quel...

    :a037:

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    • Nikonlander Veterano

    Per prima cosa cancellate senza pietà tutti i file superflui soprattutto quando usate la raffica, cancellate tutti quelli sbagliati e quelli che vi fanno troppo schifo per ridurre drasticamente il volume di archiviazione, dopodiché andate di backup, molti backup: io ne ho almeno cinque nel cassetto perché purtroppo ho già pagato pesantemente la mia leggerezza in passato.

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    • Administrator
    13 minuti fa, Enrico Floris ha scritto:

    Per prima cosa cancellate senza pietà tutti i file superflui soprattutto quando usate la raffica, cancellate tutti quelli sbagliati e quelli che vi fanno troppo schifo per ridurre drasticamente il volume di archiviazione, dopodiché andate di backup, molti backup: io ne ho almeno cinque nel cassetto perché purtroppo ho già pagato pesantemente la mia leggerezza in passato.

    Enrico, parlavo di un PC che di immagini ha un trascurabile bilancio.

    E del fatto che raccontiamo di backup per la salvaguardia delle foto scattate.

    Quando un fatto del genere capita su di una macchina che contiene dati sensibili, identificativi, di tutela della professione, per la quale si è obbligati alla tenuta per cinque anni, siamo sicuri che attuiamo una strategia di backup adeguata al rischio che corriamo?

    Come non sarebbe meglio anche una copia su di un cloud (nonostante il rischio legato alla sicurezza dei dati)?

     

    P.S: se dovessi passare il mio tempo al computer per decidere quali files tenere e quali cancellare dopo una uscita da 5-10mila scatti, perderei tre volte il tempo che impiego a selezionare i migliori ed a postprodurli. :post-515-1140593913:

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    • Nikonlander Veterano
    1 minuto fa, Max Aquila rfsp ha scritto:

    P.S: se dovessi passare il mio tempo al computer per decidere quali files tenere e quali cancellare dopo una uscita da 5-10mila scatti, perderei tre volte il tempo che impiego a selezionare i migliori ed a postprodurli. :post-515-1140593913:

    Per fortuna non sono così compulsivo. Diciamo che su una media di 800 scatti per sessione riesco a far legna mentre li visiono, ma mi rendo conto che su numeri più importanti porterebbe via parecchio tempo.

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    • Administrator
    17 minuti fa, Enrico Floris ha scritto:

    Per fortuna non sono così compulsivo. Diciamo che su una media di 800 scatti per sessione riesco a far legna mentre li visiono, ma mi rendo conto che su numeri più importanti porterebbe via parecchio tempo.

    se poi intervalli le sessioni di giorni o settimane...  

    Quando esci quasi ogni giorno con una macchina fotografica per andare  a scattare, il problema (che non è un problema ma una evoluzione di utilizzo) si pone

    A me si è posto circa venti anni fa, quando ho smesso del tutto di utilizzare pellicola e sono transitato al digitale

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