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  • Valerio Brustia
    Valerio Brustia

    La D300, l'obsolescenza dell'attrezzatura e il senso di fare fotografie.

    [Editoriale di Agosto 2014]

    Nel marzo del 2013, come tutti gli anni, ho visitato presso il forte di Bard in Val d'Aosta, la mostra del BBC Wildlife Photographer of the Year (edizione. 2012). Tra le meravigliose stampe mi colpì molto lo scatto perfetto di Sergey Gorshkov di una volpe polare che bisticcia con una coraggiosa oca delle nevi, scatto realizzato sull'isola di Wrangel nel gelido mar bianco a nord della siberia continentale. Come d'uso per questa mostra, nella didascalia di questa immagine, una stampa superba formato 50x70, erano riportati i dati di ripresa: Nikon D300s, ob. Nikon 600/4, exp: 1/2000 f/5 iso 640; Gitzo tripod. Sobbalzo: D300s?! Accantono la nozione, poi a Maggio il National Geographic Magazine, seguito a Ottobre BBC Wildlife Magazine, pubblicano buona parte de lavoro di Sergey Gorshkov nel gelo polare. Sono immagini magnifiche e, se tanto mi da tanto, molte di queste vengono da un sensore 12Mp D300s.
     
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    Tra il numero di Maggio di NG Magazine e l'edizione di Ottobre di BBC Wildlife, abbiamo trovato il tempo per fare un viaggio in Costa Rica. In questa terra stupenda, che offre milioni di opportunità fotografiche, l'unica vera esperienza che vale la pena evitare è quella del furto dell'attrezzatura (oltre che dei documenti, soldi ecc …). Rimasti in brache di tela in quel del Centro America tropicale, con oltre metà vacanza ancora da trascorrere, mi si è prospettata concretamente la peggiore delle situazioni: non poter più fotografare in un luogo così spettacolare e meraviglioso. O meglio, non è che si può fare tutto con il 200-400 !! Fortunatamente avevo con me la D300 con l'intenzione di utilizzarla per le (poche) riprese subacquee. Così la D300 è uscita dallo scafandro e accoppiata con l'esasperato (ma divertentissimo) Sigma 8-16/4.5-5.6 HSM mi ha consentito di scattare quelle immagini caraibiche che per tanti anni ho immaginato di vedere con i miei occhi. In questa sfortunata occasione la D300 ha fatto da backup a D800 e D700 sottratte da abili “ladrones”. Nelle riprese di paesaggio wide, con l'uso di un buon cavalletto e, dove necessario, il ricorso al bracketing da ricomporre in HDR, la D300 mi ha consegnato le foto che cercavo, il tutto operando ad oltre 30° con un tasso di umidità superiore al 90%, umidità tanto intensa da mantenere perennemente madide d'acqua le fasciature in tela con cui ricopro le gambe del Gitzo GT3541LS.
     
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    L'esperienza centro americana e le foto di Gorshkov del BBC Wildlife, mi hanno fatto riflettere sul perenne ed inarrestabile meccanismo che ci fa sbavare per il modello nuovo di fotocamera fino a lasciar languire nell'inutilizzo il modello sorpassato, vecchio, obsolescente (??). La D300 è stata la mia prima fotocamera digitale. Mi aveva affascinato con la sua capacità di registrare sfumature di colore e di toni perché, con le dia 35mm, alcuni colori si perdevano inesorabilmente. Fu uno scatto ad una rosa canina, fatto al parcheggio della Fagiana al Parco del Ticino di Ponte Vecchio di Magenta, che fece la differenza. Pur nei limiti del monitor, il delicato tono rosa dei fiori era stato registrato, così come il verde delle foglie e l'azzurro del cielo, e questo era uno scatto impossibile per qualsiasi pellicola invertibile. Se questo era il prodotto della D300, figuriamoci cosa avrei potuto registrare con la D3! Infatti ne fui stregato, tanto da affiancare all'ammiraglia, non appena mi fu possibile, una più piccola e maneggevole D700. La D300 già dopo due anni finiva così nelle retrovie, usata più per il suo ritaglio DX che per altre qualità specifiche.
     
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    Rosa Canina, Parco del Ticino - Maggio 2008
    Nikon D300 ob. Nikon AF-S 17-35/2.8 ED, Manfrotto 055 Arca B1.
     
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    Quando iniziai a frequentare attivamente Nikonland, la D3 era sul mercato da un anno e la “mia” D3 era da pochi giorni divenuta compagna e compendio della D300. Leggendo recensioni e commenti sul forum, feci un'amara previsione. Mi vidi in un prossimo futuro nel quale avrei fatto la parte del dinosauro, del conservatore, ancorato a macchine vecchie, superate, antiche. Sì perché non riuscivo a figurarmi, e tutt'ora ho serie difficoltà, qualcosa di meglio dei file D3. Ovviamente nei limiti del caso, perché già con la D3s gli ISO sono saliti, con la D4 e D4s sono aumentati i pixel, eccetera eccetera, tutte cose che sappiamo. Vero, come vera si è confermata la mia previsione. Leggo post, discussioni, interventi, ci penso e non capisco. Trovo dichiarazioni di chi si arrovella nel voler sostituire la D3s con la D4, chi dopo pochi mesi di D800 vorrebbe cambiarla con non si sa cosa, chi vende il 500mm perché tra un paio d'anni uscirà il modello nuovo e il modello corrente sarà troppo deprezzato (bravo, e intanto con cosa fotografi, col tubo dello scottex?). Ho letto veraci dichiarazioni d'amore per la D600/610. Non metto affatto in dubbio che sia una fotocamera dotata di un ottimo sensore, ma è anche la FF di casa Nikon di fascia Entry level, in buona sostanza non ci rammarichiamo se un mese dopo quell'acquazzone estivo, imprevisto, la nostra D600 possa presentare qualche problemino...
     
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    Come tutti, nel materiale fotografico ricerco la praticità d'uso e il risultato appagante. Come per molti, il mio fotografare è una ricerca di opportunità fotografiche, cioè occasioni per divertirmi a produrre qualche immagine che mi soddisfi. Di certo la mia non è la caccia all'ottimo optoelettronico assoluto. Da sempre utilizzo gli strumenti che mi posso permettere e che ho a disposizione, in buona sostanza non rinuncio ad un'occasione di ripresa solo perché con uno strumento migliore potrei sfruttare meglio quell'opportunità. Sembra un'osservazione bizzarra, ma se ci si pensa, con onestà, non lo è poi così tanto.
    La spinta a rinnovare il nostro equipaggiamento dovrebbe partire dalle nostre reali necessità di utilizzo. Il tambur battente del mercato ovviamente spinge in direzioni che apparentemente coincidono con la nostra urgenza pratica, ma se si guarda con maggiore attenzione non si può non riconoscere che quei messaggi sono solo operazioni di marketing, e dovremmo essere in grado di mantenere l'opportuno distacco da utenti maturi e consapevoli. Ecco, appunto, il condizionale è d'obbligo, perché nella pratica siamo troppo spesso in balia del vento che tira, finendo per immaginare chissà quali vantaggi e superlativi risultati ottenibili con il nuovo modello di fotocamera ed obiettivo.
     
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    Questa corsa agli armamenti, questo perenne “rush” che da oltre dieci anni ci coinvolge, me compreso, temo vada a danneggiare, più che a migliorare, le nostre produzioni fotografiche. Scrivo queste note proprio per rifletterci sopra e cercare di sollevare quella che per ora è solo un'intuizione, l'intuizione di qualcosa di irrazionale, dissennato, un po' folle. Nell'era digitale, per arrivare ad una conoscenza solida di un particolare modello di fotocamera, ci va del tempo. Non è più come ai tempi del film quando, una volta individuato il posizionamento comandi, ben poco rimaneva da conoscere per padroneggiare al 100% la nuova fotocamera. Si finisce quindi per dismettere un apparecchio ben prima d'averlo usato per l'interezza delle possibilità offerte; come dire che non si è neppure completata la fase transitoria di conoscenza dello strumento, e il regime produttivo rimane una chimera, un target da trasferire al prossimo modello e poi a quello dopo ancora, così via.
    Cambiare macchina e obiettivi, in modo quasi compulsivo, non migliora le nostre foto. A crescere sono solo i profitti dei venditori (e, mi auguro, anche dei costruttori). Considerando lo stato di concreta maturazione del settore digitale, forse è tempo di riflettere serenamente al nostro modo di produrre immagini più che allo strumento che usiamo per farle. In altri termini, per citare un caro vecchio amico fotografo, è sempre utile spremere a dovere le nostre macchine e i nostri obiettivi, mediando tra ciò che questi arnesi possono dare e quello che noi vorremmo ottenere. I risultati di queste mediazioni portano sistematicamente a buone immagini. Del resto questa nozione la conosciamo per bene tutti quanti, ma troppo spesso ce ne dimentichiamo. E allora, ogni tanto, è bene ravvivarne la memoria.
     
    La mia esperienza con la D300 conferma le perplessità fin qui raccontate. Passata in quarta fila, dopo l'ingresso della D800, è tornata, per forza maggiore, in prima linea e mi ha fatto riscoprire ciò che in verità avrei già dovuto sapere, cioè che da quella fotocamera si possono ottenere valide immagini. Anche se non visiterò mai l'isola di Wrangel nel nord della Siberia, so che dai file della D300 posso produrre stampe enormi di ottima qualità. Insomma, sta a me usarla bene, ed è una parte de mio corredo a cui difficilmente posso (non “voglio”) rinunciare.
     
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    © Valerio Brustia 2014 - Nikonland

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    Recommended Comments

    • Nikonlander Veterano

    Valerio..  letto tutto, e onestamente hai ragione..    ma da vendere..  

    Non posso nemmeno dire altro, la tua disanima è di fatto perfetta.

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    • Administrator
    37 minuti fa, Roby C ha scritto:

    Valerio..  letto tutto, e onestamente hai ragione..    ma da vendere..  

    Non posso nemmeno dire altro, la tua disanima è di fatto perfetta.

    Roby, vorrei suggerirti che si tratta di un editoriale di 11 anni fa. Recuperato.

    Oggi Brustia combatte l' obsolescenza della D300 armato di due Nikon Z9 a cui si rifiuta di concedere opportunità espressive all' altezza del loro sensore, supertele a parte. 

    Nikonland è ormai anche storia del costume fotografico di una piccola ma rappresentativa comunità 

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    • Nikonlander Veterano

    max.. anche se era una roba vecchia.. non toglie il fatto che sia corretta.. mi pare..

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    • Administrator
    1 ora fa, Roby C ha scritto:

    max.. anche se era una roba vecchia.. non toglie il fatto che sia corretta.. mi pare..

     

    11 ore fa, Max Aquila rfsp ha scritto:

    Roby, vorrei suggerirti che si tratta di un editoriale di 11 anni fa. Recuperato.

    Oggi Brustia combatte l' obsolescenza della D300 armato di due Nikon Z9 a cui si rifiuta di concedere opportunità espressive all' altezza del loro sensore, supertele a parte. 

    Nikonland è ormai anche storia del costume fotografico di una piccola ma rappresentativa comunità 

    ...

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    • Nikonlander Veterano
    10 ore fa, Roby C ha scritto:

    max.. anche se era una roba vecchia.. non toglie il fatto che sia corretta.. mi pare..

    Un po’ troppo verbosa. Oggi eliminerei la metà del testo. E sarei meno circospetto.

    Ma il senso lo conservo, tutto. Se non fosse stato per le Z9 sarei beato con D5 e D500, ma il mondo ML ha aperto opportunità nuove, sarei stato matto a non coglierle. 

    L’FTZ è il ponte che Nikon ha dovuto progettare per non perdere gente come me. Nel mio fotografare non è particolarmente significativa una resa eccellente a tutti i diaframmi, su tutto il campo inquadrato. Cambia invece avere ottiche come l’800/6.3 che nel mondo reflex non avrebbero avuto la stessa possibilità di utilizzo.

    comunque la mia D300 è ancora in perfetta efficienza e settimana prossima sarà chiamata ai suoi compiti istituzionali.

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    • Administrator
    30 minuti fa, Valerio Brustia ha scritto:

    Un po’ troppo verbosa. Oggi eliminerei la metà del testo. E sarei meno circospetto.

    Ma il senso lo conservo, tutto. Se non fosse stato per le Z9 sarei beato con D5 e D500, ma il mondo ML ha aperto opportunità nuove, sarei stato matto a non coglierle. 

    L’FTZ è il ponte che Nikon ha dovuto progettare per non perdere gente come me. Nel mio fotografare non è particolarmente significativa una resa eccellente a tutti i diaframmi, su tutto il campo inquadrato. Cambia invece avere ottiche come l’800/6.3 che nel mondo reflex non avrebbero avuto la stessa possibilità di utilizzo.

    comunque la mia D300 è ancora in perfetta efficienza e settimana prossima sarà chiamata ai suoi compiti istituzionali.

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    Sotto il pelo dell' acqua, in custodia. Giusto perché sarebbe assurdo buttare quelle che hai per ricomprarne altra da scafandrarci nuovo corpo ed obiettivi 

    Siamo comunque nell' ambito della giusta economia di esercizio 

    Ma un sensore dalla dinamica attuale sott'acqua varrebbe cento volte quello della tua vecchietta 

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    • Nikonlander Veterano
    9 ore fa, Max Aquila rfsp ha scritto:

    Sotto il pelo dell' acqua, in custodia. Giusto perché sarebbe assurdo buttare quelle che hai per ricomprarne altra da scafandrarci nuovo corpo ed obiettivi 

    Siamo comunque nell' ambito della giusta economia di esercizio 

    Ma un sensore dalla dinamica attuale sott'acqua varrebbe cento volte quello della tua vecchietta 

    Si fa anche di necessità virtù.

    però devo ammettere che il software di sviluppo è migliorato, cioè tratta meglio i file della D300 di quanto non potessero fare i sfw coevi. E questo è un argomento interessante da non sottovalutare.

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    • Administrator
    5 ore fa, Valerio Brustia ha scritto:

    Si fa anche di necessità virtù.

    però devo ammettere che il software di sviluppo è migliorato, cioè tratta meglio i file della D300 di quanto non potessero fare i sfw coevi. E questo è un argomento interessante da non sottovalutare.

    Anche noi probabilmente siamo diventati più esperti nel trattarli, quei file.
    Ma anche solo osservando le immagini, saltano all'occhio tutte le manchevolezze di quella prima generazione di sensori CMOS non BSI con base ISO 200 e dinamica ridotta.

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    oggi una macchina in formato DX è molto più vicina ad una FX sia per curva di rumore che di dinamica, lasciando alla giusta "obsolescenza" i sensori con oramai 18 anni di carriera alle spalle.

    Basta aprire le ombre e abbassare le luci per rendersene conto all'istante.

    Per fortuna, la tecnologia va avanti ma questo non deve necessariamente far desistere chi utilizza ancora con profitto la D300 o la ricorda come la prima fidanzatina con le lentiggini conosciuta a Viserba alla pensione Marilù.
    Avrà il nostro rispetto e il supporto che si merita.

    :$

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    • Administrator
    Adesso, Valerio Brustia ha scritto:

    È che proprio la Z50 in quel guscio non ci sta 🤷‍♂️ 

    Pardon ma ... per quante foto ci fai l'anno, che vai cercando ancora ? xD

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    • Nikonlander Veterano
    9 ore fa, Rudolf ha scritto:

    Pardon ma ... per quante foto ci fai l'anno, che vai cercando ancora ? xD

    Pochissime ma impegnativissime

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    • Nikonlander Veterano

    Valerio, ma non sei mai stato attirato da un altro livello di fotografia subacquea? 
    Senza andare nelle riserve naturali marine protette (una che mi viene in mente è quella dell'isola di Ustica), dove magari serve scendere con bombole e avere un brevetto, mi riferisco alla barriera corallina del Mar Rosso (quella più vicina).

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    • Nikonlander Veterano

     

    17 ore fa, Giuseppe Paglia ha scritto:

    Valerio, ma non sei mai stato attirato da un altro livello di fotografia subacquea? 
    Senza andare nelle riserve naturali marine protette (una che mi viene in mente è quella dell'isola di Ustica), dove magari serve scendere con bombole e avere un brevetto, mi riferisco alla barriera corallina del Mar Rosso (quella più vicina).

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    Ci andai nel 2003. Con tante Fuji Sensia e queste qui

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    ma non lo rifarei. Mi interessa guardarmi  attorno ma non dove dove già guardano tutti perché ormai già so cosa c’è da vedere. 
    Il fondo di un fiume non è meraviglioso come la barriera corallina, ma è comunque avventuroso e stimolante, e lo è anche di più perché non c’è nessuno che ti accompagna per mano ;) 

     

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    • Nikonlander Veterano

    Brevetto. Si si la patente dell’erogatore, cell’ho da quasi 25 anni

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    Le bombole sono una rottura di balle. Quando poi sei con la massa del diving giuro passa la poesia: il fotografo resta indietro e di solito prende pinnate in testa

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    • Administrator
    2 ore fa, Valerio Brustia ha scritto:

    Brevetto. Si si la patente dell’erogatore, cell’ho da quasi 25 anni

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    Le bombole sono una rottura di balle. Quando poi sei con la massa del diving giuro passa la poesia: il fotografo resta indietro e di solito prende pinnate in testa

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    Certo, nei villaggi vacanze.

    Ma se scendi sott'acqua con professionisti subacquei e fotografi, le cose sono ben differenti.

    E scendere sott'acqua da soli, pur se in acqua dolce, come fai tu... è assolutamente sconsigliabile.

    Dovresti aggiungerlo come disclaimer...:P

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    • Nikonlander Veterano
    9 ore fa, Max Aquila rfsp ha scritto:

    Certo, nei villaggi vacanze.

    Ma se scendi sott'acqua con professionisti subacquei e fotografi, le cose sono ben differenti.

    E scendere sott'acqua da soli, pur se in acqua dolce, come fai tu... è assolutamente sconsigliabile.

    Dovresti aggiungerlo come disclaimer...:P

    Ma no Max. Da solo faccio del gran snorkeling palustre. L’unico pericolo vero è nella qualità dell’acqua. Ma di tutti quelli che conosco che fan le stesse bischerate  nessuno mai ha avuto alcun problema. Certo, si evita lo scarico del collettore urbano.

    In mare c’è sempre Laura con me. Tieni conto che vengo dalla pesca sub, E quella lì è davvero attività solitaria, sgambate di chilometri sotto costa in assoluta solitudine: tu e il pallone segnasub.
    Ricordo il periplo dell’isola dei conigli a Lampedusa, pioveva a dirotto, non c’era nessuno. Lampi e saette, una luce fantastica, nuotai dalla spiaggia intorno all’isola nel temporale, non disponevo di alcun scafandro Aquatica ma impugnavo il mio vecchio arbalete Beucheat.
    Non catturai nulla, e mi tengo il ricordo della sabbia blu del fondale nell’ultima luce del giorno. E’ lì che decisi di trovare un modo per fotografare anche in acqua. L’anno prossimo fanno 30 anni.

    Queste son cose che alcun professionista o guida specializzata può offrire.

    ps

    mai stato in un villaggio vacanze, mai, nemmeno da bambino

     

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    • Administrator
    47 minuti fa, Valerio Brustia ha scritto:

    ...

    Queste son cose che alcun professionista o guida specializzata può offrire.

    ...

     

    Fino a qualche anno fa le faceva il mio amico Giovan Ombrello, a Linosa, Lampedusa e Lampione (talvolta)... oggi sta più sottocosta coi suoi gruppi.

    Lo hai conosciuto nei suoi passaggi occasionali qui su Nikonland

     

    E più vicino a te, nella riserva dei cetacei ligure, il mio amico Andrea Izzotti, avvocato e sub, da cui anni fa acquistai il mio Nikon AFS 500/4 VR... ma lui si allarga anche a quasi tutti e sette i mari: con i suoi gruppi ben organizzati...

    Vatti a divertire qualche volta, Valè !!!

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    • Nikonlander

    la D300 è stata la mia palla al piede, non avevo i "dine" per la D3x e ho aspetto per 8 anni la D800

    bella macchina, ma a quei tempi l'80% dei miei amici è passato a canon FF

    • Confused 1
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    • Nikonlander Veterano
    17 ore fa, stenopeic ha scritto:

    la D300 è stata la mia palla al piede, non avevo i "dine" per la D3x e ho aspetto per 8 anni la D800

    bella macchina, ma a quei tempi l'80% dei miei amici è passato a canon FF

    Con la D3 in servizio? Ah i megapixel, scusa…

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    • Nikonlander
    2 ore fa, Valerio Brustia ha scritto:

    Con la D3 in servizio? Ah i megapixel, scusa…

    se ben ricordo tutti passavano a Canon per prendere la 5D, 5D II che costava un terzo della D3x

    i matrimonialisti prendevano 2 FF + lo zoom al prezzo dell'unica Nikon "muscolosa"

    io ho aspettato "impazientemente"

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    • Administrator
    31 minuti fa, stenopeic ha scritto:

    se ben ricordo tutti passavano a Canon per prendere la 5D, 5D II che costava un terzo della D3x

    i matrimonialisti prendevano 2 FF + lo zoom al prezzo dell'unica Nikon "muscolosa"

    io ho aspettato "impazientemente"

    Bah, nel 2008, i matrimonialisti Nikon si compravano 2*D700 e un 24-70/2.8 e gli avanzava anche per metà 70-200/2.8.
    E campavano bene.
    Altro che passare a Canon.

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    • Nikonlander Veterano
    8 ore fa, Rudolf ha scritto:

    Bah, nel 2008, i matrimonialisti Nikon si compravano 2*D700 e un 24-70/2.8 e gli avanzava anche per metà 70-200/2.8.
    E campavano bene.
    Altro che passare a Canon.

    24MP ma che scherzi?

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